Vittoria complicatissima per i Los Angeles Lakers, che aprono la serata festeggiando il 17° banner alzato allo Staples Center ma devono fare a meno di LeBron James e Anthony Davis, fermati rispettivamente da problemi alla caviglia e all’inguine.
Los Angeles Lakers che controllano il match dominando in area, ma nel finale permettono la rimonta dei Rockets che a 23” dalla fine si portano addirittura in vantaggio con due liberi del canadese Kelly Olynyk.
Quindi sforzo suppletivo dei Lakers che hanno dovuto vincerla di nuovo con Kyle Kuzma che ha piazzato il canestro del sorpasso. Sull’azione successiva l’esperto Wesley Matthews è riuscito a sporcare il possesso di Olynyk propiziando il tuffo di Horton-Tucker che, dalla lunetta, ha chiuso i conti consegnando ai californiani la terza vittoria consecutiva che li tiene in vita per evitare il play-in.
Fondamentale la doppia-doppia proprio di Horton-Tucker da 23 e 10 assist, i Lakers hanno però avuto anche 19 punti e 10 rimbalzi da Kuzma in uscita dalla panchina e 20+10 da Andre Drummond, oltre ai 16 di Montrezl Harrell.
Encomiabile comunque lo sforzo dei Houston Rockets, che pur non avendo più niente da chiedere a questa stagione si sono impegnati fino all’ultimo, guidati dai 24 a testa di Olynyk ed Armoni Brooks, con 20 di KJ Martin e 17 di Cameron Oliver.
Successo fondamentale dei Trail Blazers, che conquistano la quinta vittoria consecutiva sul campo degli Utah Jazz, la squadra col miglior record della NBA.
Nella nona vittoria delle ultime dieci per i Trail Blazers c’è ovviamente la firma di Damian Lillard, autore di 30 punti con 6 assist, accompagnato dai 26 di CJ McCollum, i 18 dalla panchina di Carmelo Anthony (4/5 da tre) e la doppia doppia da 11+15 del ritrovato Jusuf Nurkic.
Per gli Utah Jazz non bastano i 29 punti di Jordan Clarkson dalla panchina e la doppia-doppia da 15+20 di Rudy Gobert per sopperire alle assenze di Donovan Mitchell e Mike Conley, complici anche le brutte serate al tiro di Joe Ingles (4/13) e Bojan Bogdanovic (5/14).
Tutto facile per i Dallas Mavericks nella vittoria in casa contro New Orleans: un successo che avvicina i texani ancora di più ai playoff senza passare dal play-in.
Protagonista del match è un Luka Doncic in grande spolvero con 33 punti realizzati a cui aggiunge 8 rimbalzi e altrettanti passaggi vincenti.
Il giovane fuoriclasse sloveno dei Mavericks mette a bersaglio tutte le cinque triple tentate nel secondo quarto, accompagnato dal rientrante Kristaps Porzingis che ne ha siglati 19.
Al Barclays Center di Brooklyn, gli Spurs superano i Nets grazie ai 21 punti da DeMar DeRozan e 15 con 11 rimbalzi da Dejounte Murray.
Ai padroni di casa – ancora privi di Kyrie Irving per un colpo subito al volto nella partita precedente – non bastano 18 punti, 7 rimbalzi e 11 assist in soli 25 minuti di James Harden, in una serata difficile per Kevin Durant chiusa con solo 14 punti e 4/10 dal campo.
Gli Atlanta Hawks vincono in rimonta (sotto di 13 lunghezze a meno di dieci minuti dalla fine), contro Washington guidata dai 33 punti, 8 assist e 9 rimbalzi di uno strepitoso Trae Young, seguito dai 20 di Bogdan Bogdanovic, i 17+10 di Capela e i 18 di Collins.
Serata opaca per Danilo Gallinari terminata con 4 punti e 5 rimbalzi in 23 minuti e 2/5 al tiro. Per gli Wizards ci sono i 34 punti e 15 assist del solito, scintillante Russell Westbrook.
I Cavaliers tornano a vincere dopo 11 sconfitte consecutive in una delle poche vittorie di questa stagione travagliata (l’ultima risaliva al 21 aprile).
Merito di un parziale di 11-0 a inizio ultimo quarto che piega la resistenza dei deludenti Celtics.
Il vero protagonista della serata è Kevin Love che chiude col suo massimo stagionale da 30 punti e 14 rimbalzi tirando 10/16 dal campo di cui 6/9 dalla lunga distanza, seguito dai 28 punti di Collin Sexton.
Ottava sconfitta nelle ultime undici per gli incerottati Boston, che oltre a non avere Jaylen Brown per il resto della stagione devono anche fare a meno, per questa partita, di Kemba Walker e Marcus Smart; nonostante i 29 punti di Jayson Tatum arriva il ko per la formazione di coach Brad Stevens che ora è condannata ufficialmente a giocarsi l’accesso ai playoff tramite il torneo play-in contro Charlotte o Indiana.
Giuseppe Pep Malaguti
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