1.Iván Ramiro Sosa Con la Ineos si gettano le reti e qualcosa si pesca. Diciamo Sosa perché è il più scalatore della compagnia e quest’anno è partito bene (caduta alla CoBa a parte); ma al suo fianco avrà gente come Pavel Sivakov o Daniel Martínez, capacissimi di vincere essi stessi la corsa… 2.Hugh Carthy Nei […]
L'articolo Tour of the Alps 2021 – Dieci nomi proviene da Cicloweb.
Con la Ineos si gettano le reti e qualcosa si pesca. Diciamo Sosa perché è il più scalatore della compagnia e quest’anno è partito bene (caduta alla CoBa a parte); ma al suo fianco avrà gente come Pavel Sivakov o Daniel Martínez, capacissimi di vincere essi stessi la corsa…
Nei giretti spagnoli (Catalogna, Baschi) ha messo il musetto davanti, a tratti. La condizione cresce ed è finalizzata al Giro: le salite del Trentino lo attendono a ulteriori passi avanti.
Fermo da più di un mese dopo le prime sortite stagionali in terra di Francia (con tanto di secondo posto alla Parigi-Nizza). Farà un personale punto della situazione, non disdegnerà di lasciare qualche bella traccia.
Spalleggiato da Hermann Pernsteiner (che praticamente corre in casa), vedrà di ripetere e possibilmente migliorare le recenti positive prestazioni al Giro dei Paesi Baschi.
Quest’anno non ci ha ancora riempito gli occhi, al contrario di quanto fatto da suo fratello. La BikeExchange ci crede molto e gli mette a disposizione un’ottima squadra (Kengert, Nieve, Schultz…). È tempo di timbrare la prima stagionale almeno una delle cinque tappe la può vincere (e la generale verrà da sé).
Per la seconda volta in poche settimane ha subìto lo smacco del mancato invito al Giro. Vorrà dimostrare qualcosa a chi non ha concesso la wild card alla sua Arkéa Samsic, anche se fin qui il 2021 non è ancora il suo anno.
Non ha fatto una malvagia Tirreno, ma è già passato un mese… Sembra però più (con)centrato del compagno Jai Hindley (ai ferri corti con la DSM), e molto più in palla – per dirne uno – dell’acciaccatissimo connazionale Pinot.
Con Nibali “che non si sa”, in casa Trek sarà il caso di preparare qualche piano B sulla strada verso il Giro: uno può vedere lui protagonista (almeno in qualche bella tappa); al TOTA metterà a punto l’intesa col bravo Amanuel Ghebreigzabhier.
Non è il più facile corridore da interpretare, coi suoi alti e bassi, ma di sicuro al momento è più affidabile dell’irriconoscibile Chris Froome visto negli ultimi mesi.
Molto presente nelle fughe e pure in qualche ordine d’arrivo delle prime corse italiane, chissà a cosa può puntare. Un dubbio che ancor più ammanta il suo imberbe compagno Santiago Umba, altro oggetto di curiosità di casa Androni.
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