PRIGNANO. «Questo quadro ritrovato è un messaggio di gioia, gratitudine e speranza. Speranza è ciò di cui si sente la necessità in questo momento buio, nel quale auspico la riapertura dei ristoranti, io ho una gran voglia di andare al ristorante, e di tutti i luoghi della cultura». Così il vescovo di Reggio Massimo Camisasca ha accolto il ritorno a casa del dipinto seicentesco di scuola emiliana che raffigura i santi Geminiano, Lucia e Apollonia, parte di un trittico trafugato quasi 22 anni fa (il 7 agosto 1999) dalla chiesetta di Santa Maria Assunta di Castelvecchio, frazione di Prignano, che ricade nella Diocesi di Reggio e Guastalla. La riconsegna dell’olio su tela, recuperata dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dell’Umbria, è avvenuta ufficialmente ieri mattina al Museo Diocesano di Reggio Emilia, dove il dipinto è stato svelato e sarà custodito in attesa di tornare nella sua collocazione originaria. Una presentazione avvenuta davanti a un parterre di tutto rispetto: oltre al direttore dell’Ufficio Diocesano Beni Culturali Angelo Dallasta, al sindaco di Prignano Mauro Fantini, accompagnato dal sindaco dell’epoca Ennio Bonilauri, a don Andrea Pattuelli e al tenente del Nucleo Tutela, Guido Barbieri, hanno presenziato le autorità reggiane.
Sul web questo dipinto veniva spacciato per un’opera dedicata a San Leone il taumaturgo, vescovo di Catania. Il quadro rubato è stato trovato nella casa di un ambulante 55enne di Foligno (Perugia) che, grazie alla complicità di un informatico 50enne di Pistoia, lo aveva già impacchettato per spedirlo a un collezionista siciliano. Quello che colpisce è il prezzo stracciato: diecimila euro, vale a dire soltanto un terzo del valore. —