CHIOGGIA. Vaccinato a gennaio con doppia dosi Pfizer, eppure positivo al tampone molecolare. Accade a Sottomarina, nella casa di riposo Casson, residenza Il boschetto.
«Abbiamo eseguito un centinaio di test su ospiti e dipendenti. Un operatore, vaccinato, è risultato positivo» conferma il presidente Andrea Giovanni Zennaro. Casi simili, ma dalla portata ben più ampia, si erano verificati nelle settimane scorse all’Ipav, con il contagio di 18 persone divise in tre strutture, ma soprattutto nella casa di riposo Monumento ai caduti di San Donà, con 66 positivi. In quest’ultimo caso, tuttavia, cinque avevano rifiutato il vaccino. E’ molto diversa la situazione nella struttura di Sottomarina, dove comunque Zennaro annuncia un innalzamento delle misure di sicurezza.
«Intanto lunedì sottoporremo tutti gli ospiti al tampone molecolare» spiega il presidente. «Poi abbiamo alzato il livello di protezione, in termini di utilizzo dei Dpi, nel piano in cui lavora l’operatore risultato positivo». Positivo, sì, ma asintomatico. «E’ questo il vantaggio dei vaccini» sintetizza Zennaro: non proteggono in termini assoluti dall’infezione, ma proteggono dalle conseguenze negative. «La situazione infatti è assolutamente sotto controllo».
Intanto, come le altre strutture veneziane, anche la Rsa Casson è in attesa di ricevere dalla regione l’elenco dei dipendenti che hanno rifiutato la dose. «Si parla di meno del 10% del totale. E confidiamo che tutti, salvo i casi di comprovati motivi contrari, accettino la profilassi. Altrimenti dovremo procedere come prevede il decreto legge» spiega Zennaro. E quindi con il demansionamento o, se questo non sia possibile, con la sospensione dal servizio, senza stipendio, fino al 31 dicembre 2021. —