UDINE. Ci sono voluti tre anni di lavoro – che hanno subito un’inevitabile battuta di arresto a causa della pandemia – per completare il nuovo Parco rifugio dell’Enpa di via Gonars, al civico 107. Dei cinque ettari a disposizione tre sono stati utilizzati per la costruzione di padiglioni, strutture e spazi attrezzati immersi nel verde destinati alla cura e al ricovero di cani e gatti in attesa di adozione.
Cinque i padiglioni dedicati ai cani (con box di 42-46 metri quadrati) e relative aree di sgambamento recintate, tre i gattili con annessi giardini, un grande parco con tanto verde e un edificio ad uso uffici che comprende: sala per le adozioni, sala conferenze, stanza per la toelettatura, magazzino, area riservata al custode e sala macchine. Di recente è stata ultimata anche la viabilità, interna ed esterna, e l’area parcheggio. All’interno dell’area sono stati realizzati dei camminamenti e l’impianto di illuminazione notturna mentre all’esterno, costeggiando gli stalli per le auto, un’ulteriore strada illuminata per aumentare la sensazione di sicurezza dei visitatori la sera.
La nuova struttura è stata progettata con un minimo impatto ambientale (dogbox e i gattili sono dotati di riscaldamento a pavimento) ed è circondata su due lati da un parco dedicato ai cittadini e ai loro cani. Grazie al sostegno economico offerto da Bluenergy in merito al progetto “Trees for Us” (che si concretizzava in un contributo di 3 mila euro), le aree di sgambamento sono state arricchite di 15 alberi per renderle più confortevoli per gli amici a quattro zampe.
Nei due ettari rimanenti di proprietà dell’Enpa, non ancora utilizzati, in futuro sorgerà una clinica veterinaria che inizialmente sarà destinata agli ospiti della struttura e poi, a regime, fornirà servizi agli animali dei privati cittadini. Come previsto dalla legge regionale 20 dell’11 ottobre 2012, la struttura ospiterà fino a 200 cani e 100 gatti. Ad oggi sono ricoverati circa 70 cani e 30 gatti. «Le adozioni dei cani, al pari dell’andamento dei lavori, hanno risentito della pandemia e delle altalenanti aperture e chiusure previste dai dpcm nell’ultimo anno. Per quanto riguarda i gatti, invece, ne entrano quanti ne escono» rileva la presidente dell’associazione Elena Riggi. «La nostra nuova struttura (è la più grande del Nordest, ndr) è stata acquistata senza mutui o finanziamenti con un contributo regionale ma soprattutto grazie alla generosità di molti benefattori: l’80% equivale alle loro donazioni – sottolinea la presidente –. L’obiettivo che ci eravamo prefissati è stato raggiunto grazie alla generosità della gente. È stato un vero successo che vogliamo condividere al più presto con una bella inaugurazione, non appena la situazione lo consentirà».