La Russia vieterà il passaggio di navi straniere, militari e ufficiali, in parte del Mar Nero per sei mesi, dal 24 aprile al 31 ottobre. Lo ha annunciato il ministero della Difesa citato dalla agenzia Ria Novosti, in quello che appare un'ulteriore escalation nel braccio di ferro in atto nella regione dove secondo l'Occidente la Russia sta ammassando truppe in Crimea e al confine con l'Ucraina. Le restrizioni, che non toccano le navi cargo, coinvolgeranno il lato occidentale della Crimea, la costa meridionale della penisola da Sebastopoli a Hurzuf, e lo spazio a largo di Kerch vicino alla riserva naturale Opuksky.
Un funzionario europeo, in forma anonima, ha definito la mossa «uno sviluppo molto preoccupante», in contraddizione con le norme del libero passaggio marittimo e la legge internazionale. Una delle aree interessate al divieto di passaggio dei navi militari stranieri é vicino allo Stretto di Kerch, che connette il Mar Nero al Mare di Azov ed è di importanza vitale per l'export di grano e di acciaio dall'Ucraina. Lo stretto era stato teatro dello scontro tra Mosca e Kiev nel 2018, quando la Russia sequestrò tre navi ucraine per presunte violazioni delle sue acque territoriali, non riconosciute come tali a livello internazionale dopo l'annessione della Crimea nel 2014.
Intanto, Mosca ha anche annunciato l'espulsione di cinque diplomatici polacchi come ritorsione dopo la decisione analoga di Varsavia che ieri ha dichiarato persona non grata tre diplomatici russi in solidarieta' con le sanzioni americane. «Abbiamo notato la velocità con cui Varsavia ha fatto il gioco dell'amministrazione americana, chiedendo l'allontanamento di tre diplomatici russi», ha sottolineato il ministero degli Esteri di Mosca, rendendo nota la rappresaglia.