FERRARA. E meno male che la famiglia si era raccomandata di non accalcarsi, di non venire in troppi, che Luciano sarebbe stato ricordato in altro modo e in altro momento, quando l limitazioni dovute alla pandemia si fossero allentate. Eh, ma per il capostipite dei Bratti, per rivolgergli l’estremo saluto, per far sentire la vicinanza alla famiglia e, soprattutto, alla moglie Fosca, sono arrivati davvero in tanti. Prima alla camera mortuaria in Fossato di Mortara, dove a ricevere i tanti amici c’erano il figlio Alessandro, con i nipoti Max ed Elena, mentre il figlio maggiore Claudio aspettava i convenuti davanti alla sala del commiato, alla Certosa.
Uno dopo l’altro i rappresentanti dello sport, in particolare del volley, e della politica sono convenuti dall’una e dall’altra parte: dagli ex – sindaco Tiziano Tagliani, assessore e capogruppo Pd in Comune, Aldo Modonesi, presidente della Provincia, Piergiorgio Dall’Acqua – fino al segretario regionale del Pd, nonché assessore al bilancio della giunta Bonaccini, Paolo Calvano. E poi gli amici della pallavolo, da quelli di più antica data fino a ragazze under 50, che di Luciano potevano essere figlie, se non nipoti. Grande compostezza, qualche sorriso nel ricordare Il fondatore della Fipav Ferrara, il suo presidente per antonomasia (e infine onorario). E grande forza i spirito per la vedova, fatta accomodare su una sedia accanto al feretro già caricato sul carro funebre, omaggiata da chiunque dei tanti arrivati, con i familiari a sostenerla, senza lasciarla un attimo dalle loro cure. Ecco, questo è stato il saluto di Ferrara a Luciano Bratti, chiuso dal ringraziamento del figlio Alessandro con la promessa che un ricordo più degno e duraturo è già nelle intenzioni della famiglia Bratti.