Si sa, i torinesi in Sardegna sono sempre stati di casa, ma stavolta il Magnifico Lorenzo Sonego (10) è riuscito addirittura a mettere d’accordo il Presidentissimo Angelo Binaghi e il Sindaco Chiara Appendino, orgogliosa del suo concittadino. E così, quindici anni dopo il successo palermitano di Filippo Volandri, un azzurro torna a trionfare sul suolo patrio (lo sappiamo Sinner ha vinto le NextGen Finals in casa ma vabbè…) e lo ha fatto alla grandissima.
Va bene il cuore Toro, va bene il tremendismo granata, va bene l’irruenza alla Belotti, va bene la garra alla Pasquale Bruno, ma Lorenzo è soprattutto tanto talento e tanto tennis. E poi, che spettacolo è il sorriso sul 5-5 del tiebreak del secondo set, a due punti dalla sconfitta? È proprio il simbolo di chi si diverte facendo la cosa più bella del mondo. Comunque “il movimento è in salute” (cit.) e altroché! L’altro Lorenzo Magnifico, Musetti (7) ha giocato un altro grande torneo, ha annullato quattro match point a Evans e gliele ha pure cantate in conferenza stampa. Insomma, si matura velocemente.
Certo, gli effetti del boom del tennis italiano sono un po’ difficili da contenere. Improvvisati esperti di tennis che fino a ieri si occupavano del cerchietto di CR7 o delle fidanzate di Balotelli storcono il naso rispetto alla posizione assunta da Musetti nel rispondere al servizio: “Speriamo non faccia la fine di Gasquet”. Numero 7 del mondo, tre semifinali slam, 15 tornei vinti in carriera. Ora, è vero che dobbiamo dominare il mondo, ma diamoci una calmata. Nove azzurri in tabellone a Montecarlo (sono rimasti in otto, Musetti è già stato eliminato) sono in ogni caso un numero sontuoso, certo rispetto a Miami c’è qualche vecchia conoscenza che darà del filo da torcere allo squadrone italiano, ma ci sarà da divertirsi.
Un po’ meno per il povero Daniil Medvedev (5) al quale la terrà proprio non va giù. Il rimbalzo è irregolare – ha detto – e, soprattutto, gli si sporcano i calzini. Povera stella, lo immaginiamo a fare 5-6 lavatrici la sera stile desperate-housewife. Però gli diamo un consiglio: indossi calzini rossi e il problema è risolto.
Il tennis è comunque uno sport nel quale solitamente si parte tutti il lunedì e solo i più forti arrivano alla domenica. Stavolta però di domenica Benoit Paire (0) ha già abbandonato il torneo, sconfitto da un terraiolo doc come l’australiano Thompson. Il povero Benoit non ce la fa più, giocare in stadi vuoti senza il pubblico che può insultarlo e fischiarlo, non gli dà più soddisfazione. È demotivato, il poveretto. “Non me ne frega niente di queste partite, giocare in un cimitero come questo non è più possibile”. Come dicono a Roma, “a una certa” Benoit ci hai un po’ rotto i…e vabbè ci siamo capiti.
La notizia della settimana è comunque il ritorno sulla scena di Toni Nadal (10 alla carriera), che seguirà dalla panchina Felix Auger Aliassime. Siamo dei romantici e non avremmo mai immaginato di dover affiancare Toni al nome di un giocatore diverso dal nipote, ma tant’è. “In realtà non ho molta voglia di lavorare. Mi avevano cercato Paire e Kyrgios ma sarebbe stata troppo dura”. ha detto Zio Toni. “Con Felix invece lavorerò part-time. D’altronde lui è perfetto dal lunedì al sabato, ha bisogno di me solo la domenica”. In allenamento già evidenti i primi effetti della cura-Toni: Felix è stato spiato a tirarsi la mutanda, sistemare ripetutamente le bottigliette e impiegare 40 secondi a servire.
Rimanendo in tema iberico, in quel di Marbella gli spagnoli l’hanno fatta da padroni. Carreno Busta (8) si è portato a casa il torneo, ma il futuro è tutto di Alcaraz (8): ecco, magari Zio Toni se proprio non voleva godersi la pensione poteva prendere questo cavallo qui…