BELLUNO. Dolore, in diocesi di Belluno Feltre, per la morte di 6 sacerdoti negli ultimi 4 mesi, di cui 4 colpiti da Covid. Ma anche soddisfazione perché sono usciti dall’ospedale, dopo una degenza che preoccupava, altri tre preti: don Riccardo Parissenti, giovane e apprezzato parroco di San Vito di Cadore; don Umberto Antoniol, altrettanto amato parroco di San Giuseppe Lavoratore, a Feltre; don Rinaldo Sommacal, arciprete emerito della cattedrale di Belluno, storica figura di sacerdote vicino soprattutto alle persone più fragili.
Don Riccardo e don Umberto riprenderanno servizio nelle loro parrocchie non appena si presenteranno le condizioni.
La Chiesa di Belluno Feltre ha attraversato lunghe settimane di apprensione per tutti e tre i suoi sacerdoti, che peraltro sono ancora convalescenti. Il vescovo Renato Marangoni ed i suoi collaboratori hanno provveduto a dare copertura ai servizi liturgici, alla celebrazione delle messe in particolare.
Proprio il 10 aprile cadevano i primi 5 anni di ordinazione episcopale del vescovo Renato Marangoni in diocesi.
«Caro vescovo Renato», gli ha scritto il vicario generale, don Graziano Dalla Caneva, «è questo un tempo in cui gli eventi ci hanno tolto la possibilità e la voglia di festeggiare. A maggior ragione in questi ultimi mesi, nei quali “sorella morte” tante volte ha bussato alle porte di questa terra e anche nel nostro presbiterio diocesano. Tuttavia oggi non vogliamo dimenticare come ricorra il quinto anniversario della sua ordinazione episcopale».
La diocesi ringrazia il suo vescovo per i primi 5 anni di servizio. «Non è sempre stato un cammino agevole, ma lo abbiamo compiuto insieme con lei, perché insieme con lei noi guardiamo al Signore», lo rassicura il vicario.
Marangoni in questi anni si è dedicato all’accompagnamento dei sacerdoti, ma soprattutto dei laici, e non solo di quelli più vicini alla chiesa. Ha riformato l’organizzazione pastorale, razionalizzando le foranie in convergenze foraniali e avviando le collaborazioni interparrocchiali.
Nelle ultime settimane il vescovo è stato «molto scosso», come lui stesso ha ammesso, per la morte di numerosi sacerdoti che tra l’altro apprezzava per la dedizione al loro servizio ed ha invitato ancora una volta i laici a prendersi in carico tutta una serie di incombenze pastorali ed amministrative. —