BELLUNO. C’è un settore in netta controtendenza, nel panorama economico provinciale: quello del “mattone”, della compravendita di case. Un breve giro tra le agenzie consente di poter dire che il mercato degli immobili è a dir poco vivace. «Stiamo vendendo come negli anni migliori, 2005-2006», spiega Michele Sacchet (Re/Max Casamia). «Non come prezzi, che si sono abbassati molto negli ultimi quindici anni, ma stiamo notando una ripartenza anche su questo fronte. Le cose stavano andando bene prima del Covid, con un 3 per cento in più. La crisi sanitaria ha fatto fermare di nuovo i prezzi, che adesso sono davvero bassi».
«I prezzi sono calati negli ultimi anni almeno del 35 per cento», è l’opinione anche di Vittorio Pianon, dell’omonima agenzia di via Matteotti. Un momento buono quindi per comprare e molti se ne sono resi conto. «Tra il 2019 e il 2020 la mia agenzia ha avuto un aumento di fatturato del 30 per cento», continua Sacchet, che ha dodici collaboratori e ha aperto una succursale a Valdobbiadene per servire la zona della Pedemontana trevigiana.
Ma come è andata nell’anno Covid con il lockdown? «Abbiamo organizzato dei virtual tour con cui i clienti possono visitare le case e poi si presentano in agenzia. Quando il 4 maggio 2020 abbiamo riaperto, in una settimana sono arrivati 3-4 clienti interessati all’acquisto dopo aver apprezzato gli immobili in internet. L’agenzia immobiliare del futuro deve utilizzare le nuove tecnologie, anche nella stima delle case, usando software specializzati che valutano i valori di mercato, prendendo a confronto i prezzi di cosa è stato venduto nella zona e di cosa è in vendita, anche dei nostri concorrenti».
Villette con giardino
Cosa cercano i bellunesi o chi arriva da fuori e vuole comprare casa in provincia? La risposta è praticamente unanime: la villetta con giardino. E questa è sicuramente una conseguenza del Covid, che influisce anche sulle richieste di case in centro città. «I clienti chiedono spazi grandi, anche in centro, preferibilmente con terrazzi», spiega Benny Cavallari, dell’agenzia Area. «E c’è poi il sogno della villetta in periferia, che rischia però di restare un sogno perché non c’è molta offerta».
Duemila euro al metro quadro in centro e mille in periferia sono le cifre (a spanne, ci sono tante variabili) per una casa a Belluno. «Mancano anche i terreni edificabili, che sono molto richiesti: il piano regolatore è fermo da anni. La casa resta davvero il bene rifugio preferito e con i prezzi bassi che ci sono adesso è il momento di comprare. Certo, la crisi del Covid non aiuta, soprattutto per l’incertezza del posto di lavoro».
Che il mercato del mattone stia andando molto bene è l’esperienza anche di due altri imprenditori del settore, Mario Dalla Riva e Vittorio Pianon. Dalla Riva sta costruendo a Cavarzano il complesso “Il Brollo”. «La gente vuole lasciare i condomini angusti, senza giardini e terrazzi. E noi stiamo costruendo il Brollo proprio con questa filosofia: giardini, garage, spazi aperti».
C’è molta offerta in giro ma spesso non di alta qualità, è il giudizio di Pianon. «Le case belle invece vanno via subito».
In fuga dalla città
Ma chi sono gli acquirenti che cercano case nel Bellunese? Arrivano da tutta Italia, soprattutto da quelle grandi. «Ho clienti di Benevento, di Padova, Milano, Napoli», spiega Pianon. «Gente che vuole andare via dai grandi centri e chiede di poter vivere qui. E poi ci sono coloro che vengono in provincia per lavoro, nelle occhialerie e in ospedale».
«Sto ricevendo molte richiese anche da pensionati del Trentino Alto Adige – aggiunge Sacchet – che sono delusi dai prezzi troppo alti delle due province autonome e stanno cercando una sistemazione nella nostra provincia».
Gli affitti
Chi si trasferisce per motivi di lavoro cerca però soprattutto alloggi in affitto. Il centro di Belluno si potrebbe facilmente riempire se ci fossero case da affittare. «Ogni giorno arrivano 5-6 telefonate o visite in ufficio in cerca di appartamenti in affitto», spiega Cavallari dalla sede di via Mezzaterra. «Si tratta soprattutto di persone che lavorano nel settore sanitario, in ospedale o in qualche grande azienda, come Luxottica e altre».
Mille e duecento richieste di affitto in un anno sono quelle che riceve Michele Sacchet. «La richiesta è altissima, l’offerta molto bassa. Riusciamo ad accontentare 4-5 persone al mese, cinquanta in un anno».
I prezzi delle case in affitto variano tra i 450 euro per un mini a 500-600 per un tre camere. «Qui non ci sono grossi problemi di morosità», aggiunge Mario Dalla Riva. Ma i bellunesi sono molto restii a mettere a disposizione gli appartamenti per l’affitto. Qualche esperienza negativa probabilmente non è mancata.
Le banche
Non è il parere di tutti, ma della maggioranza: le banche stanno facendo il loro lavoro, sostenendo le famiglie e chi vuole comprare casa e accende un mutuo. «Finalmente si è mosso qualcosa anche sotto questo aspetto», spiega Sacchet. «Ci sono clienti che chiedono mutui anche del 100 per cento».
Turismo
Cortina vola, anche in questo caso. «È stata molto rivalutata, con prezzi in aumento, grazie alla ricerca di natura, causa Covid, e ai grandi eventi sportivi», spiega il titolare dell’agenzia Area, che si occupa molto anche delle località di mare come Jesolo. Anche qui il mercato è decisamente “frizzante”. —