Fratelli d'Italia ora spinge per la riapertura dello sport amatoriale. In Italia quest'anno il caos è stato massimo e ne è un esempio la stagione invernale bloccata meno di 24 ore prima della sua ripartenza. Il danno è stato enorme per l'indotto economico, considerando anche il fatto che nella vicina Svizzera la stagione sciistica non si è mai fermata. In relazione alla motivazione che ha portato il ministro Roberto Speranza allo stop in Italia, i contagi nel Paese elvetico dovrebbero essere saliti esponenzialmente. Invece la Svizzera è in media con il resto dei Paesi circostanti, se non al di sotto. Ora che si avvicinala bella stagione, invece di ripetere l'errore fatto in inverno, Fratelli d'Italia chiede di ripartire con lo sport all'aperto e con le mascherine al chiuso. La centralità dello sport nella salute di una popolazione è nota da secoli ma è fondamentale anche supportare l'economia di questo settore gravemente compromessa.
"Lo sport deve ripartire anche a livello amatoriale", chiede ora Fratelli d'Italia alla conferenza Stato-Regioni. Al neo-presidente Fedriga, infatti, è già stata inviata una nota per chiedere la convocazione di una seduta specifica durante la quale vengano definiti i parametri per la ripartenza dello sport, alla presenza del sottosegretario Valentina Vezzali. "Il mondo dello sport non può più attendere, c'è la necessità di far ripartire tutte le attività sportive al più presto abbiamo la possibilità ed il dovere di farlo", spiegano da Fratelli d'Italia. Il rischio è che molte Asd e Ssd non riescano a ripartire anche a causa dei pochi ristori messi a disposizione dallo Stato per questo settore. "Lo sport è vita e salute, avere le palestre chiuse e i bus sovraffollati è una contraddizione di come vogliamo affrontare la pandemia", ha spiegato Simona Ferro, assessore allo Sport in Liguria.
Che gli sport all'aperto non agevolino il contagio più di altre situazioni lo dimostra la Svizzera. Il Paese alpino nelle ultime due settimane, e con gli impianti sciistici mai chiusi, ha registrato 284 casi per 100mila abitanti secondo i dati dell'Ufficio federale della sanità pubblica. L'Ecdc riporta, invece, che in Francia nello stesso periodo siano stati quasi 802, in Italia 489 e in Germania 272, solo per citare i Paesi confinanti con la Confederazione elvetica. È stato, quindi, inutile bloccare interamente una stagione sciistica in Italia e mandare sul lastrico migliaia di imprenditori e un intero indotto? I numeri sembrano dire questo ma il dubbio che non si trattasse di una mossa incisiva per interrompere la trasmissione dei contagi c'era fin dall'inizio.
La Svizzera ha avuto un comprensibile calo del turismo invernale, che per la Confederazione rappresenta un grande introito economico, ma è comunque riuscita a portare a termine la stagione senza interruzioni, permettendo agli impianti di funzionare regolarmente. Il tutto si è svolto nel pieno della sicurezza, con misure ad hoc adottate per evitare assembramenti e ridurre al minimole opportunità di contagio. Il sistema svizzero sembra abbia funzionato alla luce dei dati sui contagi diffusi nelle ultime settimane.
All'appello di Simona Ferro alla conferenza Stato-Regioni si è unito anche l'assessore allo Sport della Regione Sicilia, Manlio Messina, che sottolinea come "bisogna assolutamente avviare la ripartenza dello sport, che è uno dei settori colpiti più duramente dalla pandemia". Gli esponenti di Fratelli d'Italia hanno ricordato che esiste già un protocollo stilato dal Cts al quale le palestre e gli impianti sportivi si erano già attenuti per la ripartenza nello scorso maggio: "A queste misure, per aumentare il livello di sicurezza, potrebbe essere aggiunta l'indicazione di indossare la mascherina chirurgica per attività statiche e/o a bassa intensità (ad esempio pilates e yoga così come la sala attrezzi o il personal training), dedicando gli spazi al chiuso solo per questi sport, lasciando le attività ad alta intensità negli spazi all'aperto che si possono sfruttare ora nella bella stagione, in attesa che il piano vaccinale ci consenta una ripresa globale delle attività".
Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, ha dichiarato la sua intenzione di farsi portavoce in parlamento delle richieste di Simona Farro e Manlio Messina. "Il mondo dello sport è in ginocchio. Non c'è più tempo, il settore deve poter ripartire in sicurezza e nel rispetto dei protocolli", ha dichiarato Francesco Lollobrigida. Il capogruppo plaude all'iniziativa degli assessori FdI "per un comparto che vale il 4% del Pil ma che, a causa della pandemia, registra un milione di posti di lavoro in meno, centomila attività ferme e due miliardi perdite". Anche Giorgia Meloni si è espressa in merito appoggiando l'iniziativa dei suoi assessori: "Da tempo Fratelli d'Italia sostiene che la ripartenza dello sport e la riapertura delle attività sportive non siano più rinviabili. Bene hanno fatto i nostri assessori regionali allo sport in Sicilia e in Liguria a chiedere subito al neo presidente della conferenza Stato-Regioni, Massimiliano Fedriga, la convocazione di una seduta ad hoc dedicata a questo tema. Lo sport è salute, benessere, nonchè un comparto economico importante per l'Italia che merita dal governo attenzione e rispetto".