Il montaggio è divertente, il messaggio sulla legge Zan può essere devastante visto che il tentativo è di gettarla, come al solito, sull’omofobia, mettendo “al centro” Giorgia Meloni. Ieri sera, a Propaganda Live, è andata in scena la solita rubrica del regista Alessio Marzilli, che monta ad arte le interviste dei personaggi politici tagliando domande e risposte in modo da far risultare espressioni buffe dei protagonisti, che in realtà non si sono mai viste nelle varie interviste. L’altra sera la “vittima” era Giorgia Meloni, e fin qui, viva la satira. Il problema è che il tema era troppo delicato per far ridere davvero giocando su un falso, utilizzando peraltro una risata della stessa leader di Fratelli d’Italia che non aveva nulla a che fare con trans, gay e lesbiche.
La legge Zan, che la sinistra presenta come una legge contro l’omofobia, viene infatti considerata dal centrodestra una normativa contro i reati di opinione, non certo contro le discriminazioni di genere, mentre la sinistra (e i vari cantanti, Fedez e vari altri…) prova a presentare quella opposizione politica come un attacco alle “diversità” di genere. Ecco perché quel sapiente “taglio” di un’intervista di Maurizio Costanzo alla Meloni, nella quale alla domanda del giornalista sull’opportunità di fare la legge contro l’omofobia lei si sganascia dalle risate per alcuni minuti, oltre che essere depistante, e poco satirico, è funzionale solo al gioco di chi vuole creare mostri politici o banalizzare posizioni che nulla hanno a che vedere con la discriminazione.
Ieri sera, i conduttori di “Propaganda Live“, peraltro, ci erano arrivati da soli. “Il Disegno di legge Zan resta un tema serio e delicato. In Italia è nato un dibattito nell’opinione pubblica e le forze politiche si stanno confrontando, talvolta anche con toni duri. Non è ancora chiaro se e quando la legge contro l’omotransofobia vedrà la luce. Intanto, nel rispetto di tutti, ci concediamo qualche risata…”. Ecco, un tema troppo serio per essere oggetto di video fake. Un video del genere, giocato sul filo dell’equivoco tra vero e falso, non può contribuire davvero a generare odio e intolleranza se circola liberamente sulle bacheche di chi non ha i mezzi per distinguere un fake?
“Il vero obiettivo della proposta di legge Zan sull’omofobia è quello di introdurre un reato di opinione. Reprimere idee e punti di vista diversi che non hanno argomenti per affrontare è un antico vizio di qualcuno e non vuol dire costruire la modernità. Si chiama regime e noi lo combattiamo“, è la vera opinione della presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni espressa nel corso di un recente convegno con Alfredo Mantovano. E c’è poco da ridere.
“Vengo definita omofoba decine di volte al giorno solo perché considero l’utero in affitto una pratica barbara. Questo non vuol dire che odi qualcuno – ha detto la Meloni – ma che voglio soltanto difendere il sacrosanto diritto di un bambino ad avere un padre e una madre. Per amore, e non per odio, conduco queste battaglie. Siamo davanti ad una proposta di legge profondamente sbagliata, che rischia di creare davvero delle discriminazioni e dei cortocircuiti incredibili”. Giusto o sbagliato che sia, questa è una posizione politica vera, su cui nessuno si sognerebbe di sganasciarsi.
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