Il vaccino si potrà fare in azienda a partire dal mese di maggio. Le imprese potranno vaccinare i propri dipendenti. Tutto su base volontaria. Le aziende sceglieranno se fare le vaccinazioni internamente e i dipendenti potranno a loro volta decidere di farsi vaccinare. L’accordo è stato fatto con ministero della Salute e del Lavoro. L’Inail ha fissato le regole: il protocollo è già stato approvato.
COSA FA L’AZIENDA
Le aziende presentano un piano all’Azienda Sanitaria di zona. Nel piano ci deve essere il numero di vaccini richiesti, in base alle richieste arrivate. Sono a carico dell’azienda i costi per la realizzazione e la gestione dei piani aziendali compresa la messa a disposizione di locali idonei, il pagamento degli operatori sanitari e la gestione degli appuntamenti per le somministrazioni. È invece a carico dei servizi sanitari regionali «la fornitura dei vaccini, dei dispositivi per la somministrazione (siringhe e aghi) e la messa a disposizione degli strumenti formativi previsti e degli strumenti per la registrazione delle vaccinazioni eseguite è a carico dei Servizi Sanitari Regionali territorialmente competenti».
A somministrare deve essere un operatore sanitario e i locali predisposti dall’azienda devono essere adatti alla procedura. I medici delle aziende possono svolgere il corso dell’Istituto superiore di sanità on line. «Chi ritirerà il vaccino dovrà garantirne la corretta gestione con particolare riferimento al mantenimento della catena del freddo».
Le aziende che non hanno un medico interno o stanze idonee, possono appoggiarsi «a strutture sanitarie private». Possono fare una convenzione con le strutture che hanno i requisiti per la vaccinazione. Il vaccino viene pagato sempre dal Servizio Sanitario, il resto è a carico dell’azienda. Possono anche usare le strutture sanitarie dell’Inail. Le aziende più piccole possono associarsi per organizzare la vaccinazione.
COSA FA IL DIPENDENTE
La scelta di vaccinarsi è volontaria. Ogni lavoratore deve essere lasciato libero di scegliere e ha diritto alla riservatezza. Deve quindi scegliere di aderire. Non ci sono priorità per età nelle vaccinazioni aziendali. Se la vaccinazione viene eseguita in orario di lavoro, il tempo necessario è equiparato all’orario di lavoro.
Quando cominceranno dovrebbero essere già state coperte le categorie a rischio. Il dipendente, dopo aver avuto dal medico le indicazioni sul vaccino, deve dare «il consenso informato» e prima di vaccinarsi deve misurare la temperatura e indicare il proprio stato di salute.