MANTOVA. Trattativa fiume per arrivare a una accordo sindacale sulla Corneliani che verrà. Dopo il primo vertice telematico di sabato 3 aprile, che aveva gettato le basi per una possibile intesa a partire dalla centralità di Mantova e dall’impegno a non delocalizzare, il tavolo permanente in videocall ha ripreso i lavori il 5 aprile, per chiudersi nel tardo pomeriggio dopo ore di confronto tra i tecnici dell’azienda e i sindacati. All’uscita nessun commento, ma sul piatto resterebbero ancora alcuni nodi.
E il 6 aprile si ricomincia con un altro summit ristretto, sempre a distanza e al mattino, mentre alle 15 ci sarà una nuova riunione plenaria telematica convocata dal Mise con tutte le parti che siedono al tavolo di crisi guidato dal ministro Giancarlo Giorgetti: dai sindacati nazionali a quelli provinciali con i segretari generali di Filctem Cgil, Michele Orezzi, Femca Cisl, Gianni Ardemagni, e Uiltec Uil, Giovanni Pelizzoni, dall’amministratore delegato Giorgio Brandazza all’avvocato Adelio Riva, dal fondo Investcorp rappresentato dall’avvocato Paolo Montorni, a Invitalia con il direttore Ernesto Somma, dal commissario giudiziale Luca Gasparini al sindaco di Mantova Mattia Palazzi, alla Regione.
E anche quella del 6 si preannuncia una giornata di trattative fiume con il summit pomeridiano deputato a sciogliere le questioni rimaste ancora aperte. Per il 7 aprile resta inoltre confermato l’appuntamento romano: alle 13.30 si terrà il quarto tavolo presieduto da Giorgetti, che i sindacati hanno chiesto si tenga a Roma per avere la firma del ministro a garanzia dell’eventuale accordo raggiunta. L’obiettivo di tutti è arrivare in via Veneto con in mano una soluzione condivisa raggiunta in queste ore di trattativa.
Intanto, dopo la pausa pasquale, dal 6 aprile le lavoratrici e i lavoratori della casa di moda tornano in presidio ai cancelli della fabbrica in attesa di notizie per il futuro della loro azienda e delle loro oltre 400 famiglie.