MANTOVA. La rete Stemi delle emergenze cardiologiche al San Pellegrino di Castiglione resterà attiva. Venerdì scorso la Regione aveva inviato a tutti i direttori generali delle Asst lombarde le nuove direttive sull’organizzazione ospedaliera a seguito dell’incremento dei casi di Covid su tutto il territorio regionale con chiusure e riaperture di alcuni servizi. La direzione del San Pellegrino ha subito chiesto chiarimenti a Milano e dopo poche ore è arrivata la conferma della riattivazione della rete del soccorso cardiologico sospesa al tempo della prima ondata.
L’ospedale San Pellegrino rimane quindi a tutti gli effetti inserito nella rete Stemi e continua il potenziamento del servizio di emodinamica, all’interno del reparto di cardiologia, grazie all’arrivo di un nuovo angiografo. La buona notizia, per tutti i cittadini dell’Alto Mantovano è che in caso di infarto la struttura ospedaliera del gruppo Mantova Salus è attrezzata per intervenire per un problema in cui il tempo è determinante: «Il tempo è muscolo, recita un adagio in cardiologia – spiega il responsabile del servizio, Gianluigi D’Alessandro – perché agire nelle prime fase dell’infarto è fondamentale per evitare la morte del paziente, oltre che conseguenze gravi ed invalidanti».
Con l’arrivo del nuovo responsabile, che ha lavorato presso centri di primo livello nel trattamento delle malattie cardiovascolari come il Policlinico San Donato e il Maria Cecilia Hospital, si è di fatto arricchita una équipe già molto esperta. Inoltre la direzione ha deciso di investire in un nuovo angiografo, tra i più moderni e performanti: «Questa apparecchiatura, oltre a garantire la miglior qualità delle immagini acquisite– spiega ancora il dottor D’Alessandro – ha anche una importante riduzione della dose di radiazioni emesse (-70% rispetto alle macchine di ultima generazione), a beneficio sia del paziente che del personale sanitario. Inoltre il nuovo macchinario, visto che il centro si occupa anche di interventi sulle arterie del distretto periferico, è dotato di un software che consente di utilizzare l’anidride carbonica invece del tradizionale mezzo di contrasto iodato, che è pericoloso per i pazienti con insufficienza renale o con allergia. In tutta Italia si contano solo una decina di macchine con questa caratteristica». —
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