REGGIO. Il Sassuolo torna a correre, dopo due mesi “espugna” il Mapei Stadium e sorpassa il Verona tenendo accesa la fiammella in chiave Europa. Dopo un match vivacissimo, emozionante e combattuto deciso da un gol in volata di Traoré, il Sassuolo si riappropria dell’ottavo posto, il primo dei “terrestri” alle spalle del treno sul quale viaggiano le sette big del campionato. Un treno che va veloce, ma con la vittoria di ieri i neroverdi sono ancora aggrappati con le unghie all’ultimo vagone. L’Europa resta lontana 7 punti, ancora una chimera, ma almeno Berardi e compagni hanno evitato di scivolare nel limbo dell’anonimato. Per alimentare il sogno e mettere pressione alla Lazio ora è necessario infilare un filotto di vittorie, a partire dal recupero di mercoledì a Torino contro i granata di Nicola. Sfida alla portata del Sassuolo che ieri si è aggiudicato una gara sempre in equilibrio, non banale e ben giocata da entrambe le squadre che alla fine ha premiato chi è stato in grado di sfruttare meglio le occasioni da gol. Una vittoria che rinfranca nel morale e nella classifica la truppa di De Zerbi, reduce da un periodo di appannamento, in grado di vincere la sua seconda partita nelle ultime undici. Anche la scorsa stagione di questi tempi i neroverdi sono decollati, l’auspicio è che la cosa si possa ripetere in modo da dare un senso a questi ultimi mesi di campionato.
ARREMBAGGIO SASSUOLO
De Zerbi in avvio decide di optare per la linea difensiva a quattro, riproponendo Chiriches, Kyriakopoulos e Obiang dal 1’. In avanti c’è la novità Defrel, con Berardi e Djuricic alle spalle di Caputo, anche se in realtà i quattro giocano in linea disegnando uno spregiudicato 4-2-4. «Nel primo tempo potevamo essere 2-0 per noi» - ha detto a fine partita De Zerbi -. In effetti il Sassuolo parte a fionda spezzando l’equilibrio dopo appena quattro minuti grazie a un destro chiururgico di Locatelli da fuori area. Veemente la reazione veronese con Barack e Faraoni che graziano i neroverdi, il cui assetto molto offensivo finisce per concedere qualcosa di troppo agli ospiti. Il Sassuolo non sta a guardare e sfiora in un paio di occasioni il raddoppio con Ferrari e Berardi ma al 43’ deve subire il gol del pari di Lazovic, lasciato colpevolmente solo in area neroverde, che trasforma in oro il cross di Faraoni.
SASSUOLO "CONSERVATIVO"
«Nell’ultima mezz’ora il Sassuolo era schiacciato nella sua metà campo, non ce la faceva più, ma invece è finita così. Facciamo troppi regali». Il tecnico scaligero Juric descrive così una ripresa che ha visto il suo Verona più aggressivo e i neroverdi - per scelta - affidarsi ad un atteggiamento conservativo, per non dire prudente. Ma dopo una fuga verso Consigli interrotta non senza rischi da Ferrari, è il Sassuolo a tornare in vantaggio: Lazovic serve in modo involontario Djuricic che ringrazia e fulmina Silvestri. Il Verona a tratti gioca anche meglio e non è fortunato. In particolare quando Ferrari in acrobazia salva sulla linea il tiro di Barak. Nel frattempo De Zerbi si copre, fuori Djuricic e Defrel per Marlon e Traoré, ridisegnando un 3-5-2 che abbassa in baricentro della squadra. Il pareggio scaligero è nell'aria e tocca a Dimarco trovare il punto del 2-2 sull'assist di Lazovic. Potrebbe essere la mazzata definitiva per i sogni europei dei neroverdi, che però reagiscono immediatamente: dopo una manciata di minuti da calcio d'angolo, mischia in area del Verona, la palla finisce sui piedi di Traoré che a nove minuti dal novantesimo riporta il Sassuolo in vantaggio, stavolta definitivo. Il Verona ci prova fino alla fine senza però riuscire a trovare lo spunto per pareggiare. Anche perchè il Sassuolo mette da parte fronzoli e svolazzi, badando al sodo. E quando c’è da spazzare, si spazza. Un segnale di maturità per una squadra che ha ancora voglia di stupire e ritagliarsi un ruolo da protagonista fino alla fine.—
