Il mondo intero conosce il talento di Giovanni Gastel grazie alle sue fotografie, comparse a partire dagli anni 80 sulle più importanti riviste di moda italiane e internazionali per arrivare fino alle sue grandi mostre personali. Come The people I like, l'esposizione andata in scena lo scorso anno al Maxxi di Roma. Eppure la sua arte era capace di andare ben oltre l'obiettivo fotografico, e di riversarsi nelle parole delle poesie che lui stesso amava scrivere e condividere con i propri amici sui suoi canali social. Così ora, alla luce della notizia della sua scomparsa, rileggere quei versi si arricchisce di un nuovo senso, ci regala una nuova emozione. Soprattutto quando, sfogliando le sue opere, ritroviamo vere e proprie odi alla vita, come quella comparsa sul suo profilo Facebook lo scorso 14 febbraio, e che riportiamo qui sotto in suo ricordo. 

«Se potessi raccontarvi una storia
una storia bella
con un finale lieto
come nei film americani
vi racconterei di un bambino malinconico
che dalle sponde di un lago
ha visto la bellezza venirlo a cercare.
Lei gli ha detto
-Seguimi
non ti prometto la pace
ma attimi di intensa gioia
che valgono una vita.-
Lui l’ha seguita
e lei l’ha difeso dalla durezza
del vivere.
Non ha vissuto
felice e contento.
Ma ha vissuto con grande intensità
quel viaggio sublime che chiamiamo vita».

Giovanni Gastel, Milano 2021

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