UDINE. Un antico adagio italiano sostiene che si cucina con gli ingredienti che si hanno. Concetto, questo, che traslato sulla campagna vaccinale significa che l’Italia, e il Friuli Venezia Giulia di riflesso, fanno quello che possono con le dosi messe fin qui a disposizione nel primo trimestre e che, come noto, hanno subito pesanti tagli rispetto a quanto preventivato, soprattutto per le fiale targate AstraZeneca.
Detto questo, però, i numeri dicono che il Friuli Venezia Giulia nella battaglia per immunizzare il maggior numero di persone possibile nel minor tempo, sta facendo egregiamente il proprio compito.
Prendendo a riferimento la popolazione residente e confrontandola con l’andamento della campagna, infatti, si scopre che in regione l’8,1% dei cittadini – come emerso dalle elaborazioni di Antonio Caramia in base ai numeri forniti dalla struttura commissariale – ha ricevuto almeno una dose dei tre vaccini attualmente a disposizione e di questa cifra il 3,7% anche il richiamo.
Tenendo inoltre in considerazione come la seconda dose di AstraZeneca debba avvenire a distanza di tre mesi, e che quindi nessuno di coloro che ha ricevuto quel siero è attualmente coperto dal richiamo, nella particolare classifica dei territori, la regione supera tutte le altre aree per quanto riguarda le prime dosi.
Alle spalle del Friuli Venezia Giulia, infatti, si trova la Provincia di Bolzano all’8% – che però ha cominciato a immunizzare prima gli over 80, con il placet di Roma, a causa della scarsa adesione del personale socio-sanitario alla campagna – e il Piemonte con il 7,8%. Interessante, poi, è anche analizzare il dato relativo ai richiami.
In questo caso, entrando nel dettaglio, al top c’è l’Alto Adige con il 4,4% – ma anche in questo caso va evidenziato come a Bolzano siano partiti con largo anticipo a vaccinare gli over 80 con Pfizer oppure Moderna che richiedono un richiamo breve a 21 giorni –, seguito dalla Valle d’Aosta con il 4,4% e dal Friuli Venezia Giulia al terzo posto con il 3,7%.
Spingendosi nel particolare delle vaccinazioni, poi, si può anche tracciare una prima analisi sull’andamento delle immunizzazioni nella scuola dove si utilizzano le fiale di AstraZeneca.
A differenza del calcolo complessivo, però, in questo caso il dato rischia di essere alterato da almeno un paio di variabili legate soprattutto alla diversa data di partenza delle immunizzazioni per questa categorie nelle regioni e ai problemi per la privacy registrati in Friuli Venezia Giulia che, di fatto, hanno posticipato di una settimana l’avvio delle immunizzazioni.
Nonostante questo intoppo, tuttavia, la regione – con i dati che fanno riferimento allo scorso weelend e si basano su quanto comunicato dal Governo – si trova al quinto posto in Italia – con il 44% del personale scolastico che ha già ricevuto la prima dose – in una graduatoria in cui a farla da padrone è la Toscana (68,5%).
Dopo settimane di cattive notizie sulle forniture, con tagli continui, infine, ieri da Bruxelles ne è arrivata, finalmente, una positiva. La Commissione europea ha infatti annunciato l’acquisto di 4 milioni di dosi in più di vaccino Pfizer che verranno consegnate agli Stati membri nel corso delle ultime due settimane di marzo.
All’Italia, come annunciato dal presidente del Consiglio Mario Draghi, spetteranno 532 mila dosi di cui il “solito” 2% verrà destinato al Friuli Venezia Giulia. Si tratta, in sintesi, di 10 mila 640 dosi che porteranno l’ammontare di fiale Pfizer in arrivo a marzo a quota 91 mila 370 per un totale complessivo, nel mese, di 165 mila 670 vaccini. —
