Al rappresentante legale di Sereni Orizzonti 6 mesi, assolte direttrice e operatrice
AVIANO. Ospite della casa di riposo di Aviano morì per ipotermia, il rappresentante legale di Sereni orizzonti spa Valentino Bortolussi, 42 anni, di Udine, è stato condannato ieri dal gup Giorgio Cozzarini a 6 mesi di reclusione in abbreviato per omicidio colposo. Assolte invece le coimputate Judmilla Jani, 47 anni, di Udine, dirigente d’area per Sereni orizzonti e ritenuta la direttrice di fatto della struttura di Aviano e l’operatrice socio-sanitaria Ninela Cristiana Calotta, 47 anni. Jani e Bortolussi erano difesi dall’avvocato Maurizio Miculan, Calotta dall’avvocato Paolo Luisa Vissat. Ha scelto di affrontare il processo invece, un’altra operatrice socio-sanitaria, Sofia D’Anna, domiciliata a Roveredo in Piano.
La degente, 86 anni, fu ritrovata nel cortile della casa di riposo di Aviano ferita, scalza e in canottiera, il 28 dicembre 2016. I carabinieri di Aviano, coordinati dal pm Maria Grazia Zaina, hanno ricostruito che l’anziana, incapace, si era allontanata verso le 3 dalla sua camera al primo piano, era uscita dallo stabile e dopo alcuni metri di sterrato era caduta, rimanendo a terra ferita. Il decesso è avvenuto alle 4.30. Il pm ha contestato in particolare a Bortolussi e Jani di non aver dotato l’edificio di quegli accorgimenti necessari per la protezione e la sorveglianza di pazienti wandering (telecamere, chiusura automatica e apertura con codice delle porte, braccialetti con allarme per i pazienti) e di non aver assicurato agli ospiti non autosufficienti un adeguato livello di assistenza e sorveglianza.
Il pm ha contestato che per 40-50 ospiti c’erano due operatrici la notte, le quali, da ordine di servizio scritto, dovevano effettuare tutta una serie di attività sui tre piani (pulizie, preparare la colazione, la biancheria negli armadi...) a scapito della vigilanza ed assistenza. Alle due operatrici socio-sanitarie in servizio dalle 22 alle 7 il 28 dicembre 2016 l’accusa ha contestato di non aver verificato che l’anziana fosse in camera fino alle 3.30, quando l’assenza è stata notata, e di aver allertato il 118 solo alle 4.55 e alle 5.30 i carabinieri. Il pm Zaina ha chiesto la condanna di Jani e Bortolussi a un anno e sei mesi ciascuno e per Calotta a 2 mesi e 20 giorni.
I familiari della vittima, costituiti parte civile con l’avvocato Andrea Cabibbo, non hanno accettato il rito abbreviato condizionato. Faranno valere la richiesta di risarcimento da 1,8 milioni di euro in sede civile. Cabibbo ha osservato che la sentenza evidenzia la responsabilità di Sereni orizzonti, dalla quale finora i familiari «non hanno ricevuto nemmeno una lettera di scuse».