La novità annunciata i in Conferenza dei sindaci. L’obiettivo è arrivare a somministrare 25 mila dosi a settimana
PADOVA. Venticinquemila vaccini a settimana, convocazioni “personalizzate” per gli ultranovantenni, piena sinergia tra autorità sanitarie anche nel mettere a disposizione gli operatori. Queste le carte messe in tavola ieri 5 marzo nella Conferenza dei sindaci dell’Usl 6, convocata anche per dare il “benvenuto” ai tre nuovi direttore generali: il padrone di casa Paolo Fortuna, quello dell’Azienda Ospedaliera Giuseppe Dal Ben e Patrizia Benini dello Iov.
«Anche questa è una novità» ha sottolineato Alessandro Bisato, sindaco di Noventa Padovana e presidente della Conferenza «La presenza contemporanea dei tre nuovi dg è un atto che conferma la volontà di collaborare: lo si farà nella pratica già in questa campagna di vaccinazione, visto che i tre enti hanno assicurato di voler condividere forze e risorse per procedere speditamente con la somministrazione delle dosi». Con un obiettivo dichiarato: arrivare ad almeno 25 mila vaccini a settimana entro breve.
Convocazioni personalizzate
La vera novità annunciata il 5 marzo riguarda gli ultranovantenni, che già nei prossimi giorni - vista l’indicazione della Regione - saranno chiamati a vaccinarsi: «Questa volta non riceveranno alcuna lettera di convocazione, ma sarà ogni Comune a contattare i singoli cittadini e, in base alle disponibilità dell’utente e delle sedi vaccinali, a fissare l’appuntamento». Questo eviterà i disguidi raccolti nelle scorse settimane con la spedizione delle lettere e permetterà di venire incontro alle ben più articolate esigenze della fascia anziana.
Nel Padovano sono circa 8.650 i cittadini con più di novant’anni, ma tolti quelli già vaccinati nelle case di riposo e i 909 della città di Padova, sono “solo” 3.080 gli anziani da convocare nel resto della provincia. Usca e medici di base interverranno a domicilio per quelli con difficoltà deambulatorie.
E sempre in tema di vaccini, l’Usl ha confermato l’ampliamento delle linee vaccinali in Fiera a Padova: da 10 a 18 a partire da lunedì 8 marzo. «Non si è invece parlato di allestimento di nuovi punti vaccinali» spiega Bisato «situazione che comprometterebbe l’operatività di quelli esistenti: concentriamo nelle sedi attuali il personale al lavoro».
Fase 3 e Alta Padovana
I vertici dell’Usl 6 hanno confermato l’attuale “fase 3” per il territorio padovano, senza avanzare ulteriori previsioni sull’evoluzione della pandemia e di conseguenza su eventuali modifiche all’operatività degli ospedali e dei reparti: «Ovvio che il passaggio al colore “arancio” conferma che il momento è delicato», sottolineano dalla Conferenza.
E a proposito di numeri: nella seduta del 5 è stato confermato l’ennesimo bug al sistema informativo aziendale. Per qualche giorno i numeri di vari Comuni (Camposampiero, Vigonza, Piazzola sul Brenta ad esempio) si sono “sgonfiati” di colpo, in maniera anomala visto l’evidente avanzata dei contagi: risolto l’errore informatico, le cifre sono esplose ieri e qualche municipalità si è trovata con i bilanci dei cittadini positivi quasi triplicati. Un bug simile si era registrato anche nei mesi scorsi.
Al termine della Conferenza, i sindaci dell’Alta si sono fermati per un breve Comitato dedicato al focolaio di variante inglese registrato qualche giorno fa: le scuole chiuse (quattro in tutto) restano ferme e si procede speditamente con il monitoraggio attraverso i tamponi. —