BELLUNO. Attenzione e prudenza sono le parole d’ordine in montagna. Sempre, tanto più in questa stagione: di primo mattino è il ghiaccio l’insidia, nelle ore più calde è la neve sciolta e saponosa. Ecco perché è opportuno pianificare nella maniera corretta ogni escursione.
Il rischio di scivolare è molto alto, avverte il Soccorso alpino. Le conseguenze possono essere drammatiche, come dimostrano i recenti incidenti che hanno avuto esiti anche tragici.
I consigli del Cnsas
«Consigliamo di indossare catenelle/ramponcini e dispositivi similari adattabili a tutte le calzature solo su strade pianeggianti o con lieve pendenza», avverte il Soccorso alpino. «In tutti gli altri tipi di terreno è necessario utilizzare esclusivamente ramponi, abbinati a opportuni scarponi, fissati e bloccati a dovere».
«A quote elevate, su percorsi più impegnativi, è d’obbligo conoscere le tecniche alpinistiche e la movimentazione in ambiente invernale e ghiacciato, con l’uso abbinato di piccozza e ramponi. Su neve sciolta i bastoncini aiutano nel mantenere l’equilibrio durante la camminata, ma non bastano a proteggere da eventuali cadute».
Si consiglia di posizionare sempre bene i piedi prima di avanzare lungo il percorso e di non distrarsi. «Lo scialpinismo su ripide pendenze gelate richiede massima attenzione ed esperienza, sia nelle tecniche di progressione in salita che durante la discesa. L’invito è alla prudenza in tutte le situazioni».
Due insidie
La situazione che si verifica sui pendii, infatti, è delicata. L’irraggiamento solare diurno comporta lo scioglimento della neve, ma il manto nevoso ghiaccia durante la notte quando le temperature scendono sotto lo zero. È dunque duplice l’insidia in questo momento. Anche se le previsioni meteo dell’Arpav danno un ritorno sui valori consoni per la stagione.
Le previsioni di Arpav
«L’ondata di caldo anomalo è finita», spiega il previsore Thierry Luciani. «Già dalla giornata di domani (oggi per chi legge, ndr) assisteremo ad un calo termico di una decina di gradi». Oggi 6 marzo lo zero termico alle 18 sarà attorno ai 900 metri di quota. A tremila metri sono previste temperature di -13°C, a duemila metri -8°C. Ma il raffreddamento notturno potrebbe non essere sufficiente per consolidare il manto nevoso che di giorno, per l’irraggiamento solare, tende a sciogliersi.
Sui versanti al sole e a bassa quota, evidenzia l’Arpav, è presente una crosta da fusione e rigelo che risulta portante al primo mattino ma che con il riscaldamento si indebolisce diventando umida e a debole coesione. Sui versanti in ombra, invece, lo strato superficiale è freddo ed è alternato a depositi di neve ventata duri e compatti ma che vanno valutati con attenzione. —
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