La Figc dà il semaforo verde per l'Eccellenza, ma si ripartirà senza retrocessioni: ora spetta alle società decidere se tornare in campo

UDINE. «L’Eccellenza ripartirà, ho preso io la delega, assieme ai due vice presidenti. Ora attendiamo un riscontro sui format dalla Lega nazionale Dilettanti», il cui Consiglio direttivo si svolgerà mercoledì 10 marzo.

Parola di Gabriele Gravina. Ieri mattina, a margine Consiglio federale, il presidente della Figc ha anche aggiunto che nella nuova Eccellenza «non ci saranno retrocessioni. Valore al merito sportivo, invece, per le promozioni in serie D. Valuteremo anche in base al decreto ristori che tipo di intervento possiamo dare alle società di Eccellenza che decideranno di riprendere la loro attività».

 

Una precisazione, quest’ultima, non trascurabile perché Gravina sa bene che non tutte le società accetteranno di ripartire a porte chiuse. In Friuli Venezia Giulia (ma anche in altre regioni) i club erano stati chiari, indicando tre condizioni imprescindibili per tornare in campo: impianti sportivi e aree di ristoro (bar e chioschi) aperti al pubblico, oltre ai tamponi gratuiti. Uno scenario inverosimile con la pandemia che è tornata a galoppare. «C’è il via libera della Figc - precisa Ermes Canciani, presidente regionale Figc -, non ancora la promozione dell’Eccellenza a campionato di preminente interesse nazionale, qualifica che consentirebbe di aggirare le limitazioni del nuovo Dpcm, anche se resta un passaggio scontato quello sul quale dovrà mettere la firma il 10 marzo la Lnd. Il via libera, di fatto, è arrivato, ma ora bisogna valutare le singole situazioni territoriali: chiaro che in zona rossa o arancione rinforzato sarebbe improponibile ripartire. Siamo dilettanti: dobbiamo essere professionali, ma non siamo professionisti».

 

 

Ecco perché il permesso (federale) di tornare in campo non significa necessariamente ripartenza. «Valuteremo con le società regionali di Eccellenza se e come ripartire, come abbiamo sempre fatto - aggiunge Canciani -. Certo è che, tornando a parlare di calcio giocato, un campionato senza retrocessioni rischia di uscirne falsato, inutile girarci troppo intorno. Almeno fino al 10 marzo, comunque, si resta tutti fermi».

 

Niente retrocessioni dall’Eccellenza significa anche niente salite dalle categorie sottostanti: una pietra tombale sui tornei dalla Promozione in giù. «Sono campionati regionali, le restrizioni per il Covid sono state confermate - conclude Canciani - e ormai non c’è più tempo per organizzare una ripartenza: al 99,99% la stagione è chiusa, manca solo l’ufficialità».

 

Nella seduta federale di ieri, la prima dopo la sua rielezione ai vertici del calcio italiano, il presidente Gravina ha anche chiarito che «il nostro ruolo è quello di permettere ai ragazzi di riprendere a giocare nel rispetto delle norme legate alla tutela della salute. La volontà è quindi di non far ripartire solo l' Eccellenza maschile, ma anche quella femminile di calcio a 11 e i campionati maschili e femminili di Serie C-C1 di calcio a 5».