FERRARA. All’arrivo di un bolletta dell’acqua da quasi 5mila euro con scadenza il giorno dopo e di una per l’igiene ambientale da 1.274 euro, è caduta nello sconforto. Larissa Grachila, in Italia da 20 anni e da 10 alla gestione del chiosco “Al chiar di luna” nei giardini dell’ex Standa ha alzato bandiera banca.
«Questa pandemia ha distrutto la nostra attività – dichiara con profonda tristezza – ditemi voi come faccio a pagare queste bollette da migliaia di euro, se non incassiamo nemmeno un soldo con le chiusure dei bar e delle attività di ristoro. È una situazione paradossale, quest’anno tra l’altro abbiamo pagato anche oltre 10mila euro alla nostra associazione Ascom, nonostante si sia lavorato pochissimo. In totale abbiamo ricevuto come ristori 2mila euro, un po’ poco visto le perdite di incassi avute in questo periodo e soprattutto le bollette continuano ad arrivare a più zeri». Un’attività che rischia di non riaprire più e soprattutto costringe la titolare del chiosco a indebitarsi con le banche per pagare le rate delle utenze.
La questione-bollette per le attività produttive è già venuta alla ribalta le scorse settimane soprattutto per quanto riguarda la Tari. Risalgono infatti alla fine dell’anno scorso le richieste anche per diverse migliaia di euro a bar, ristoranti e hotel, per bollette della raccolta rifiuti a corrispettivo di servizi molto ridotti o quasi nulli, a causa naturalmente della pandemia. La dilazione fino a giugno dei pagamenti non sono sufficienti, hanno denunciato al proposito le associazioni degli albergatori, anche se Hera nella sua replica ha fatto presente che i rifiuti nel 2020 sono calati «solo di qualche punto percentuale rispetto al 2019». La bolletta idrica, invece, dovrebbe essere un corrispettivo puntuale, cioè in base all’effettivo consumo, anche se ci possono essere variabili. —
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