MONRUPINO. Sarà impressa una decisa accelerazione all’iter amministrativo, annunciato in loco a suo tempo, che prevede il posizionamento delle tanto attese telecamere nei punti cruciali del territorio comunale di Monrupino. È questa la decisione presa dalla prima cittadina del piccolo comune carsico Tanja Kosmina alla luce della violenta rissa avvenuta martedì scorso nella piazzetta di Rupingrande di cui è rimasto vittima l’attivista per i diritti Lgbt Antonio Parisi.
«Siamo intervenuti con l’Ufficio tecnico comunale – spiega Kosmina – per accelerare la procedura, che del resto era già in atto, per arrivare nei tempi più brevi possibili al risultato di poter tenere sotto controllo la zona di Monrupino. Inoltre, ho chiesto alle forze dell’ordine in vista dell’approssimarsi della bella stagione – aggiunge il sindaco – di potenziare i controlli in modo da garantire la sicurezza di tutti».
Le conseguenze più gravi dello scontro fisico verificatosi all’imbrunire, dopo la chiusura dell’osmiza alle 18 come previsto per tutti i locali pubblici in base alle norme anti-Covid, le ha subite come detto Antonio Parisi, 40enne triestino attivista Lgbt, che si è ritrovato con delle costole incrinate, lesioni varie e il volto tumefatto dopo che alcuni ragazzi si sono accaniti contro di lui. «Sono stato aggredito da alcuni giovani, presumo perché visibilmente alterati dall’alcol», è stata la sua testimonianza, che pure non esclude l’aggravante dell’omofobia.
Un fatto che ha turbato la comunità di Monrupino, ammette Kosmina: «Il nostro è un territorio molto tranquillo – assicura – e proprio per questo il grave episodio di violenza ci ha scosso tutti profondamente. Sono convinta che si tratti di un episodio isolato, ma in ogni caso sono contenta del fatto che, in base a quanto appurato dalle forze dell’ordine, risulta che nessun nostro concittadino sia stato coinvolto nella rissa. Sono solidale con la vittima del grave pestaggio, frutto di un eccessivo abuso di alcol. Sono anche convinta che le nostre osmize continueranno a essere punti di ritrovo tranquilli e piacevoli per tutti gli ospiti, come del resto è sempre stato. Ringrazio in particolar modo Renzo Tavcar, il titolare dell’osmizza all’interno della quale erano stati, nel pomeriggio, sia i giovani che poi si sono ubriacati sia la vittima del pestaggio. Tavcar si è comportato in modo egregio, chiudendo all’orario previsto dalle disposizioni normative e invitando le persone ad assumere un comportamento più adeguato. Ringrazio infine le forze dell’ordine – conclude Kosmina – intervenute tempestivamente, non appena contattate dalla popolazione».—