TREVISO. Il sabato da “sardine” in centro storico, con la città invasa fin dal mattino da migliaia di persone, era lo scenario più temuto da azienda sanitaria, forze dell’ordine, istituzioni.
E puntualmente si è verificato, con le code fuori dai negozi, i bar pieni con persone senza mascherina al tavolo (nessuna irregolarità: è previsto dalle norme), il distanziamento difficile da garantire. Il primo fine settimana in zona gialla lascia strascichi pesanti, e il giudizio del prefetto di Treviso, Maria Rosaria Laganà, è durissimo: «Immaturità? Menefreghismo? A grappoli». Proprio mentre Zaia sta studiando la nuova ordinanza per evitare gli assembramenti nei centri cittadini.
Rischio chiusura
Laganà più volte si era espressa chiedendo la massima attenzione ai cittadini per evitare di tornare alle scene viste prima di Natale. Non è bastato. La massiccia presenza di forze dell’ordine, che hanno pattugliato la città per l’intero fine settimana e non solo, è servita a evitare situazioni al di fuori della legge (come gli assembramenti statici), ma non ha potuto impedire un afflusso imponente e, di conseguenza, gli inevitabili rischi sanitari. «Avevo già detto mille volte quello che pensavo sugli assembramenti» incalza il prefetto Laganà, «continueremo con i controlli e la consapevolezza che non si può essere dappertutto. Una previsione? Il rischio è di dover richiudere, come sta avvenendo in altre parti d’Italia. Immaturità? Menefreghismo? A quintali. Poi chi è causa del suo mal pianga se stesso».
Laganà sposa quindi la linea del suo omologo di Padova, il prefetto Renato Franceschelli, che a riguardo delle scene di sabato pomeriggio nella sua città ha affermato: «Nonostante lo sforzo immane da parte delle forze dell’ordine abbiamo visto di tutto. Non ci meritiamo quello che ci è stato concesso». Anche molti sindaci, preoccupati per i flussi di persone verso i centri, avevano chiesto un intervento deciso da parte della Regione. Che a stretto giro, con il presidente Luca Zaia, ha quindi deciso di inasprire le misure per il prossimo fine settimana.
Niente sanzioni
Nessuno, prima di sabato, aveva pensato di dover ricorrere alla linea dura. E nel corso della giornata non sono state elevate sanzioni legate agli assembramenti: la polizia locale ha multato un bar per aver servito degli spritz a due clienti minorenni, e un ragazzo perché non indossava la mascherina. Ma appunto, come ricordano continuamente le autorità sanitarie, il rispetto delle norme contenute nei vari Dpcm non costituisce, di per sé, una barriera anti contagio.
Nei giorni scorsi per esempio sono fioccate le segnalazioni di gruppi di studenti ai tavolini dei bar senza mascherina, e lo stesso si può dire per tante osterie del centro sabato: nessuna infrazione a norma di legge (la mascherina si può togliere mentre si è seduti) ma sono lo stesso situazioni pericolose dal punto di vista sanitario. I controlli delle forze dell’ordine, comunque, continueranno senza sosta.
L’andirivieni di pattuglie sulle strade del centro, anche nei normali giorni feriali, è sotto gli occhi di tutti. E il prossimo fine settimana, complice l’ordinanza in arrivo da Venezia, i fiumi di persone verso Piazza dei Signori potrebbero essere solo un ricordo. —
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