Davanti alla morte si fa un passo indietro. Tutti. Da quando è scoppiata l'epidemia di coronavirus nel nostro Paese, tutti i giorni siamo bombardati dai bollettini quotidiani che ci raccontano quante persone ogni giorno cadono perché colpite dal virus. Numeri ai quali, forse, siamo ormai abituati. Qualcuno dice che ci siamo assuefatti alla morte, una considerazione forte, che fortunatamente non corrisponde alla realtà. Per capirlo abbiamo dovuto assistere allo strazio del dolore di una morte in diretta tv, quella di Lucas, fratello di Dayane Mello, concorrente dell'edizione in corso del Gf Vip.
Il percorso nella Casa della brasiliana è segnato necessariamente da un prima e da un dopo. Ma forse la notizia improvvisa, arrivata come un fulmine a squarciare quella parentesi di normalità rarefatta che i gieffini si erano costruiti, è uno spartiacque un po' per tutti. Si dice sempre che il reality è una trasposizione addolcita della realtà, ma non è esattamente così. Il reality, piuttosto, è una parentesi parallela dove non esiste tutto quello che rende reale la vita vera, in primis il dolore. Nel momento in cui questo entra in un reality, la bolla scoppia e tutto cambia, come dimostra la triste esperienza di Dayane Mello, l'amazzone di questo Grande Fratello così anomalo, così distante dall'idea comune.
Dayane Mello prima della notizia della morte del fratello era una delle concorrenti più divisive di questa edizione del Gf Vip. "Sono una donna non sono una santa", canterebbe per lei Rosanna Fratello. Furba, perché innegabilmente il suo percorso lo è stato, ha costruito con Rosalinda Cannavò (che Adua) una storia pseudo lesbo che le ha attirato le simpatie di un'ampia categoria di telespettatori. Ma ancor più subdolamente è riuscita a giocarsi le sue carte e a passare come vittima e da qualche mese i brasiliani si sono uniti per portare alla vittoria la loro beniamina contro quei cattivoni degli italiani. E cosa mai potrebbero fare 60 milioni di persone contro oltre 210 milioni? Nulla. E infatti i fandom italiani si sono quasi arresi all'epilogo di questo Gf Vip.
A ogni votazione Dayane risulta sempre vincente con percentuali molto ampie. Certo, i rappresentanti degli italiani all'interno della Casa non è che le abbiano reso la vita difficile in tal senso. Basta tornare indietro di qualche mese per ricordare le discutibili affermazioni di Francesco Oppini, proprio contro la brasiliana, eretta come martire dalle femministe brasiliane. Per Dayane è stato come segnare un gol a porta vuota con il portiere negli spogliatoi.
Eppure tutto questo oggi è lontano anni luce. Il gioco è finito nel momento in cui Dayane è tornata nella Casa esigendo gli abbracci dei suoi compagni. Poteva uscire e lasciare il gioco. Ma non l'ha fatto. È stata ferocemente criticata per questo, come se chicchessia possa salire in cattedra per giudicare il modo in cui altri elaborano il dolore. Dayane aveva bisogno di abbracci che all'esterno della Casa non avrebbe potuto ricevere. Quel gruppo così sgangherato composto da un manipolo di vip o pseudo tali è una famiglia nella sua concezione più ampia. L'amazzone del Gf Vip è stata violentemente disarcionata, ma solo per qualche minuto. Nessuno sa quanto dolore abbia dentro e quanto le costi restare lì dentro, dove ha però trovato una famiglia scalcagnata che le si è stretta attorno, nonostante tutto.
Ma il gioco è finito ormai. Il reality è stato bruscamente interrotto dalla realtà. Les jeux sont faits, direbbero gli amici chic d'oltralpe. Chi vincerà il montepremi il prossimo 1 marzo non è importante. Chi è arrivato fin qui senza farsi eliminare dal pubblico o squalificare dal Grande Fratello ha già vinto. La realtà ha vinto sul reality. Poco importa se tutti i concorrenti avevano promesso che sarebbero usciti dalla Casa nella puntata di questa sera in solidarietà con Dayane e poi non lo faranno. Non avebbe comunque senso. Come accade sempre la vita va avanti e, anche se il gioco non c'è più, lo show non si può fermare. È la dura legge dello spettacolo. Dayane si sarebbe potuta defilare ma ha preferito prendervi parte fino alla fine. Ogni altra polemica è superflua. The show must go on.