Dopo settimane difficilissime, domani torna l’apertura «Non è solo una questione economica, ma di sicurezza»
MODENA «Speriamo che la gente venga in centro». I baristi e i ristoratori modenesi sono pronti a riaprire le porte e “calamitare” i clienti. La zona gialla che partirà domani è salutata come un segno di speranza.
Gli esercenti della ristorazione modenese sperano di tornare a fare cassetto e di consentire con le saracinesche aperte un maggior presidio del territorio. «C’è voglia di rinascere, di rinascita: ricominciamo», l’appello di Monica Nicolini dalla caffetteria Giusti di via Farini. Un luogo presso cui gli scontri tra giovanissimi, ripresi da cellulari e diffusi in rete, hanno fatto esasperare i commercianti e i residenti. Così come in altre zone del centro.
L’eco della riapertura all’insegna del rispetto e della legalità si propaga tra le vie modenesi. Inonda attività storiche e altre di recente apertura. «Serve molto rispetto delle persone», la ricetta di Andrea Orlando, titolare del Balzac Bistrot. L’attività di piazza Grande è fresca d’inaugurazione. «È una scommessa - garantisce Orlando - crediamo nel futuro. Crediamo che il settore della ristorazione possa riprendersi daccapo. La zona gialla è un segnale di speranza per tutti».
Per il titolare della nuova attività invertire la tendenza si può. «Il centro risponde benissimo - la lettura di Orlando - Abbiamo scelto il centro proprio per il patrimonio Unesco e la Ghirlandina. Il luogo è tra i più belli a Modena. Il centro è abbastanza forte di per sé. Basta una giornata bella di sole e la gente viene fuori. C’è voglia di uscire e di vivere».
Una voglia di vita che accomuna i clienti ai titolari delle attività. «Domani ripartiamo con calma con la zona gialla - riprende Nicolini - e saremo prontissimi ad affrontare il prossimo weekend, che sarà davvero potente. Non vedevamo l’ora».
Il giallo è il colore tradizionale dell’oro. Aurea si preannuncia la ripartenza dopo settimane a tinte arancioni. «Non s’è lavorato - certifica la titolare della caffetteria Giusti - e non s’è incassato. È stato un disastro. Speriamo di ripartire alla grande e con calma». Può sembrare un controsenso. In realtà, non è così. «Speriamo la gente non si agiti troppo - argomenta Nicolini - perché non dobbiamo tornare arancioni. Dobbiamo essere bravi». Una riflessione che unisce gli esercenti. «La zona gialla era tanto attesa - interviene Ylenia Agliardi, titolare del Madison Caffè di via Taglio - e speriamo di rimanerci». Agliardi tratteggia un quadro comune a tante attività. «Tornare in zona gialla è una bella boccata d’ossigeno - spiega la titolare - perché per più di un mese, a parte due giorni, abbiamo lavorato solo d’asporto. Per noi baristi come per i ristoranti non è il massimo». Condivide l’auspicio di conservare la zona gialla Michele Borrelli, titolare della pasticceria Solmi di via Emilia Centro. «La zona gialla fa un po’ respirare - prosegue Borrelli - mentre adesso siamo soffocati. Speriamo di migliorare e di mantenerci in zona gialla». Il titolare ha notato poco movimento durante la zona arancione. Una prospettiva simile a quella osservata da Gianluca Maselli, barista del Dolce Amaro, distante poche decine di metri. «Speriamo di lavorare abbastanza bene - l’auspicio di Maselli - e in sicurezza. Speriamo che la gente venga in centro e che si lasci la libertà di consumare all’interno dei bar (come consentito per massimo quattro persone al tavolo, salvo conviventi)». Il titolare esprime una richiesta di maggiori ristori. Sul punto si spende l’associazione Ristoratori Modena e Provincia. «Venerdì abbiamo discusso con il presidente della Provincia Gian Domenico Tomei - riassume il vicepresidente Giovanni Nora, titolare del ristorante da Enzo - con cui c’è stato proposto un tavolo di concertazione per la Tosap e la Tari. C’è l’idea di rateizzare le bollette perché i costi fissi rimangono. Con parlamentari del Movimento 5 Stelle abbiamo affrontato la situazione dei ristori. Con la zona gialla andrà un pelino meglio, ma siamo molto in difficoltà». —
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