MASSA. È la polizza la chiave di volta. La trova in casa e non ricorda minimamente di averla sottoscritta: non con quella compagnia assicurativa, non per quell’importo. Non l’ha sottoscritta lui e sua moglie non gliene ha mai parlato eppure sono abituati a dirsi tutto. Non è il primo fatto strano che capita nella loro vita negli ultimi tempi, ma è l’ultimo che lascia passare: chiede aiuto ad un avvocato e presenta denuncia. È certo che qualcosa stia sconvolgendo sua moglie: quarantenni, il lavoro e i figli, la casa in Versilia e la routine che improvvisamente cambia e incrina il loro rapporto. Chi sia l’artefice di quel cambiamento non lo sa e la denuncia – spiega l’avvocato Francesco Cecchieri che lo assiste – la sporge contro ignoti. Non è lui, piccolo imprenditore versiliese, ad arrivare a Matteo Giovanelli, il 42 enne arrestato con l’accusa di circonvenzione di incapace e truffa. È la procura di Massa a risalire all’ex sub agente assicurativo accusato di truffa e circonvenzione di incapace: si sarebbe finto un guru di particolari doti “spirituali”, capace di ascendere al Cielo e di purificare durante queste ascensioni il denaro a lui consegnato.
L’imprenditore, però, un collegamento lo fa, stabilisce un nesso tra le tante stranezze degli ultimi tempi e la sempre maggiore devozione di sua moglie, la frequentazione del gruppo di preghiera. Lei non è più la stessa, è cambiato il loro rapporto e sono cambiate le sue abitudini. Telefona sempre, telefonate e lunghissime, passa ore al cellulare e spesso non si stacca dal computer. Lui – spiegherà al suo legale – non l’ha mai vista inviare mail, adesso non fa altro: decine e decine di messaggi di posta elettronica.
Poi ci sono movimenti bancari che non tornano. Non si tratta di grosse somme, ma di diversi prelievi dilazionati nel tempo. Se dall’inchiesta della procura di Massa emergerà che una donna ha versato quasi un milione di euro, quella donna non è sua moglie perché loro di conti milionari non ne hanno e proprio perché, nonostante la stabilità economica i milioni non ci sono, lui coglie anche i piccoli ammanchi. E si stupisce perché la moglie, non solo non gliene ha mai parlato, ma neppure li motiva. Non offre giustificazione. Quando l’uomo trova una polizza che non ha sottoscritto e di cui non ha mai saputo nulla, decide di rivolgersi all’avvocato Cecchieri. Sporge querela a Massa perché, ricostruendo gli ultimi mesi, ricorda che a Massa la moglie aveva avuto i primi contatti con alcuni fedeli di un gruppo di preghiera.
Sarà l’indagine ad evidenziare che gli incontri sono avvenuti in gran parte in Versilia e in Liguria, fra Sarzana e Marinella. Gli inquirenti accertano anche che i primissimi contatti tra la moglie dell’imprenditore e l’indagato sono avvenuti, invece, a Forte dei Marmi tanto che l’indagine, aperta dalla procura di Massa, passa per competenza a quella di Lucca.
L’inchiesta per la famiglia è un momento difficile, lo è soprattutto per la donna, il rapporto tra marito e moglie si incrina: lei, ascoltata dagli agenti della squadra mobile, ha bisogno di assistenza psicologica. Fatica a ricostruire, a comprendere, a capire che cosa le sia successo.
«È una vicenda delicatissima – è la sintesi dell’avvocato Cecchieri – le persone offese hanno bisogno della massima tutela. La signora ha preso ora coscienza dell’accaduto, il suo è come un risveglio, fatica ad accettare di aver agito senza averne coscienza».
Una denuncia contro ignoti e un’inchiesta che si allarga perché, quando gli inquirenti, coordinati dalla sostituta Alessandra Conforti, ricostruiscono le relazioni della donna all’interno del gruppo di preghiera, in particolare con Giovanelli, scoprono che lei non è la sola a scambiarsi telefonate con l’uomo, a inviare mail ai finti sacerdoti di cui l’indagato gestisce le caselle di posta elettronica. Ma l’imprenditore versiliese delle altre donne non sa nulla: «Non sappiamo chi siano – spiega l’avvocato – non abbiamo contatti con loro». Nè al momento risulterebbero altre denunce oltre a quella sporta dall’uomo. L’avvocato Cecchieri ritiene che l’inchiesta sia in dirittura d’arrivo: «Nonostante la notizia dell’arresto sia stata resa pubblica nei giorni scorsi, i domiciliari risalgono a qualche mese fa. Attendiamo la chiusura delle indagini». Per ricostruire un quadro di cui anche le persone offese possano acquisire piena consapevolezza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA