Ancora una settimana di zona arancione, ma con la speranza di un allentamento delle restrizioni che comincia a vedersi all'orizzonte. In Emilia-Romagna, infatti, l'indice del contagio si sta abbassando. L'Rt secondo i dati del monitoraggio, è sceso a 0,97: un valore inferiore all'uno per almeno due settimane consecutive è infatti uno dei requisiti necessari, che va però combinato con gli altri dati relativi al monitoraggio, per un allentamento delle restrizioni. Quindi l'ordinanza del ministero confermerà per il momento la zona arancione almeno fino a domenica 31, ma con un trend in miglioramento che potrebbe portare novità dalle prima settimana di febbraio.
Sul fronte dei contagi, sono 275 i nuovi casi a Modena e provincia nel corso delle ultime 24 ore. E si registrano, purtroppo, 9 persone morte.
Si tratta di una donna di 95 anni di San Possidonio, una donna di 95 anni di Frassinoro, una donna di 96 anni di Mirandola, un uomo di 94 anni di San Felice, un uomo di 68 anni di Sassuolo, un uomo di 86 anni di Modena, un uomo di 90 anni di Modena, un uomo di 74 anni di Mirandola e un uomo di 74 anni di Formigine.
A Modena, su 275 nuovi positivi, 186 hanno eseguito il tampone per presenza di sintomi, 37 sono stati individuati in quanto contatti di casi già noti, 5 sono emersi dagli screening per le categorie più a rischio, 2 attraverso screening sierologici, 1 con test pre-ricovero, per 44 casi è in corso la ricerca epidemiologica. I sintomatici sono 186, gli asintomatici 89.
Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 207.925 casi di positività, 1.347 in più rispetto a ieri, su un totale di 21.709 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 6,2%, in linea col dato di ieri.
Scende l'indice di trasmissibilità, l'Rt regionale, che questa settimana in Emilia-Romagna è di 0.97, rispetto all'1.13 di venerdì scorso. Va ricordato che le nuove soglie di rischio fissate dall'ultimo Dpcm del Governo prevedono la zona arancione con un Rt al di sopra di 1 e rossa al di sopra di 1,25, e che per scendere alla fascia di rischio inferiore bisogna avere per almeno due settimane consecutive un Rt inferiore al limite previsto. La nostra regione, quindi, dopo una sola settimana non può tornare a essere in zona gialla. L'Rt inferiore a 1 dovrà essere confermato anche nella settimana entrante, detto che vi sono poi altri parametri che la Cabina di regia nazionale e il ministero della Sanità valutano per l'assegnazione delle fasce di rischio alle regioni, a partire da quelli sul sistema sanitario (occupazione posti letto nei reparti Covid, in terapia intensiva, ecc.)
Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, in questa prima fase riguardante il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani: il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale on line, sul nuovo portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid.
Alle 16 sono state somministrate complessivamente 124.930 dosi. Si ricorda che, a causa dei tagli pari a circa il 50% delle dosi fornite questa settimana – decisa autonomamente da Pfizer-BioNtech – anche per i prossimi giorni in Emilia-Romagna la priorità è data ai richiami, con la somministrazione della seconda dose a chi ha ricevuto la prima, e ai degenti delle Cra.
Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 569 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 387 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 565 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.
L’età media dei nuovi positivi di oggi è 46 anni.
Sui 569 asintomatici, 334 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 79 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 4 con gli screening sierologici, 20 tramite i test pre-ricovero. Per 132 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.
La situazione dei contagi nelle province vede
Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 13.798 tamponi molecolari, per un totale di 2.865.735. A questi si aggiungono anche 637 test sierologici e 7.911 tamponi rapidi.
Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 2.130 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 147.663.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 51.211 (-826 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 48.589 (-774), il 94,8% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 43 nuovi decessi: 8 a Piacenza (4 donne di cui una di 89, una di 92 e due di 90 anni– e 4 uomini, di 69, 78, 79, 83 anni); 1 in provincia di Parma (una donna di 87 anni); 5 a Reggio Emilia (due donne – di 85 e 94 anni – e tre uomini di 59,81,89 anni,); 9 in provincia di Modena (3 donne – due di 95 e una di 96 anni – e 6 uomini, di cui uno di 68, due di 74, uno di 86, uno di 90 e uno di 94 anni); 5 in provincia di Bologna (3 donne - di 76, 82 e 91 anni, le ultime due di Imola - e 2 uomini di 76 e 82 anni, entrambi di Imola); 3 nel ferrarese (due donne di 91 e 93 anni e un uomo di 82 anni); 8 in provincia di Ravenna (3 donne – di 87, 94 e 97 anni – e 5 uomini, rispettivamente di 70, 71, 80, 81 e 88 anni); 1 nella provincia di Forlì-Cesena (una donna di 84 anni di Forlì); 3 nel riminese (tre donne, di 68, 79 e 94 anni).
In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 9.051.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 220 (2 in più rispetto a ieri), 2.402 quelli negli altri reparti Covid (-54).
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti:
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: