Interviene due volte la polizia . Alcuni negozianti stanno pensando di trasferirsi lontano dal quadrilatero dello shopping.
CARRARA. Assembramenti. Ragazzi con le mascherine abbassate. Bestemmie. Pugni contro le vetrine.
Il primo giorno “giallo” (quello di giovedì) per il cuore di Marina si è trasformato in un’altra giornata difficile con le forze dell’ordine chiamate due volte a intervenire. Non ci sono strate denunce ma il servizio di interforze coordinato dal questore è stato predisposto anche per ieri e per oggi.
l’sos dei negozianti
Per loro essere zona gialla dovrebbe significare poter tirare un sospiro di sollievo e incassare qualcosa finalmente, ma non è così: hanno il cuore stretto in una morsa i commercianti del quadrilatero marinello (via Venezia, via Rinchiosa, viale Colombo e via Genova)dove tanto tempo fa si svolgeva la vita giovane e il divertimento della Movida ma dove da qualche anno ormai ( e da dopo il lockdown ancora di più), si scatenano bolge, risse e fenomeni di degrado, con protagonisti ragazzi giovanissimi spesso già sbronzi nel pomeriggio. Alcuni negozianti stanno decidendo infatti di trasferire l’attività altrove.
«Devo parlare con la proprietaria del fondo: trasferirsi comporta dei costi che ho paura ad affrontare in questo periodo, ma non posso andare avanti così» dice uno di loro che prova a sfogare la sua disperazione alla stampa. Raccontano, i negozianti, ma vogliono restare anonimi: le scene di violenza sono diventate di ordinaria follia e loro hanno paura.
«lanciano le bottiglie»
Uno di loro, la sera del 23 di dicembre mentre entrava in macchina parcheggiata davanti alla galleria dei palazzi tra via Venezia e viale Colombo, e mentre teneva in braccio suo figlio, ha visto una bottiglia volargli a un soffio dalla testa per andarsi a frantumare contro il muro.
Sempre la famigerata sera del 23, quando scoppiò la mega rissa ( ma in realtà, ci raccontano, le risse furono più di una), mentre la clientela stava pazientemente in fila distanziata fuori dal negozio, un ragazzino mezzo nudo urinava contro il muro a pochi passi : «Quando l’ho ripreso, ha risposto voltandosi a urinare verso la gente in fila» racconta un altro negoziante.
rissa tra ragazze
Ancora sotto la galleria, sempre la sera del 23, alcuni negozianti sono rimasti colpitinel vedere una ragazzina afferrata per i capelli e trascinata per terra da una sua coetanea, bagnate fradice e completamente ubriache entrambe. «Sono 6 anni che mi urinano sulla portiera della macchina. Perché non mettono dei bagni pubblici?»chiedono accorati alcuni. “
«Mancano i controlli: a monte, quando questi ragazzini arrivano pieni di bottiglie di vino e di birra e a valle quando fanno casino perché sono ubriachi» ripetono i negozianti che lavorano lì.
C’è anche chi si lamenta dell’assenza in città di un luogo di svago culturale: «Senza un teatro, un cinema, un caffè letterario o un posto dove potersi dedicare a qualcosa come uno sport o un hobby, i ragazzi si ritrovano solo nei bar e il loro unico scopo è disintegrarsi di alcol» prova a ragionare una giovane negoziante.
Nel nostro viaggio nel cuore di Marina fermiamo anche una residente della zona mentre è a passeggio con il cane.
«Venga intorno alle 18 a vedere cosa succede-ci invita, lei, che come tanti che abitano con le finestre che si affacciano sopra il delirio ha dovuto installare i vetri antirumore-non do la colpa ai ragazzi, da qualche parte devono pure andare ma questa zona è troppo piccola per contenerli. Se non ci fosse più l’isola pedonale sarebbe meglio ed è anche vero che da qualche parte hanno bisogno di un luogo di ritrovo».
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