Entro febbraio pronto un piano triennale di ulteriori interventi: si parte quest'anno con 21 milioni di euro aggiuntivi per finanziare misure ulteriori su riscaldamento, mobilità e agricoltura. L'assessore Priolo: "Interventi condivisi coi territori e le associazioni di categoria: tutelare la salute è una priorità"
BOLOGNA Il rinvio - con una ordinanza che firmata dal presidente Stefano Bonaccini - dello stop dei diesel Euro4 ma, a tutela della qualità dell'aria e dell'ambiente, anche l'introduzione di misure straordinarie per ridurre l'inquinamento con un piano triennale, pronto entro febbraio, di ulteriori interventi, oltre a quelli già in vigore, nel campo della mobilità, del riscaldamento e dell'agricoltura.
È quanto delineato sul fronte della Qualità dell'Aria e della lotta all'inquinamento, dalla Regione Emilia-Romagna che partirà già da quest'anno con risorse per 21 milioni di euro. In particolare, sul versante della mobilità, le misure strutturali ed emergenziali previste dal primo ottobre al 31 marzo saranno prolungate di un mese, fino al 30 aprile mentre dal prossimo 11 gennaio, entreranno a far parte delle misure di blocco strutturali anche i veicoli Euro 2 Benzina e Gpl e CH4 Euro 1.
Restano invece sospese le limitazioni per i veicoli diesel Euro4. Stabilito, poi, il raddoppio delle domeniche ecologiche, fino a quattro al mese, a partire dal 24 gennaio (ad esclusione della domenica di Pasqua e del 26 dicembre), nei Comuni aderenti al Pair2020, domeniche in cui scatterà anche il blocco per i veicoli diesel Euro 4. Viene previsto, inoltre, il cambio del meccanismo che attiva le misure emergenziali e che avrà una forte base previsionale: le misure, infatti, saranno determinate sulla previsione di superamento dei valori giornalieri di PM10 per tre giorni a decorrere da quelli di controllo - che aumentano da due a tre, il lunedì, il mercoledì e il venerdì - e fino al giorno di controllo successivo.
«Si tratta - ha argomentato Priolo - di regole attuali potenziate e di un piano straordinario che presenteremo» nei prossimi giorni: quindi, ha proseguito, «misure attuali e future. Bisogna - ha proseguito - che le misure diventino strutturali. Per questo sono necessarie risorse economiche importanti: chiederemo fino a 2 miliardi per il Bacino Padano all'interno del Recovery Fund. Come Regione metteremo 21 milioni di euro nel 2021 per finanziare le iniziative che vogliamo realizzare. Ma - ha concluso Priolo - si tratta di un piano triennale, quindi 21 milioni quest'anno ma anche nel 2022 e 2023 magari non solo con questo importo ma con risorse aggiuntive».
Quanto al versante degli impianti di riscaldamento, al fine di ridurre l'inquinamento legato alle loro emissioni, la Regione varerà un bando per incentivare la sostituzione delle stufe definendo una misura integrativa rispetto al bonus 110%. Al momento, ha osservato ancora Priolo, «c'è il bonus 110% che riguarda l'efficientamento energetico ma non tutti i cittadini potranno fare il bonus 110%, per cui noi contiamo di intervenire su quei cittadini che non possono usufruire del 110% ma che oggi per la sostituzione della caldaia e della stufa avrebbero un abbattimento 65%. Noi - ha sottolineato l'assessore regionale - vogliamo colmare la differenza, dare un contributo aggiuntivo al 65%. Una sorta di 110% regionale se lo vogliamo definire così, di modo che chi ha una caldaia obsoleta o a legna possa cambiarla. Ne abbiamo parlato con le associazioni di categoria, abbiamo attivato un tavolo tecnico e vorremmo uscire con un bando a marzo».
Quanto all'agricoltura, invece, viene delineato che, in caso di attivazione delle misure emergenziali, sarà vietato dall'11 gennaio lo spandimento dei liquami zootecnici su tutto il territorio regionale con l'attivazione su base provinciale e sarà vietato anche l'abbruciamento dei residui vegetali nel periodo dal primo ottobre al 30 aprile, con eccezione dei trattamenti fitosanitari. Da ottobre 2022, infine, diventerà obbligatoria la copertura delle vasche di stoccaggio degli effluenti zootecnici, misura che sarà affiancata da risorse e incentivi attraverso appositi fondi anche del Programma di sviluppo rurale. (ANSA).