La situazione dei ricoveri in Veneto ha raggiunto la fase apicale: "Ma i casi non diminuiscono", ha detto Zaia. Nella nostra regione a novembre mortalità a più 1 per cento: "Ma la situazione è critica, rischiamo il cambio di fascia"
VENETO. Il Veneto ha raggiunto la fase apicale della curva dei ricoveri: "Siamo in un momento di stabilità", ha detto il presidente della Regione Luca Zaia, "Ma vedendo cosa sta accadendo in Giappone e in Corea, che stanno vedendo una recrudescenza dei contagi, non è il momento di abbassare la guardia. Ricordiamo che un letto occupato da un paziente Covid è un letto tolto a un altro paziente".
Luca Zaia analizza i dati e non vede, a breve, la possibilità che la curva inizi la sua parabola discendente: "Il nostro Rt è tra i più alti d'Italia oggi: è fermo a 1,2. Due settimane fa questo dato era buono. Ora no, se i cittadini non capiscono che devono evitare gli assembramenti, rischiamo di passare in zona arancione".
L'Rt sopra l'1 significa che l'epidemia è ancora in fase di espansione nella nostra Regione. Il rischio di passare in zona arancione è concreto.
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«Oggi l'Rt del Veneto e 1,20 che sarebbe stato virtuoso due settimane fa, oggi è tra i più alti a livello nazionale». Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia, il quale ha sottolineato che «se ci mettiamo poco impegno nel distanziamento sociale, è inevitabile che l'Rt si alzi. Sono convinto - ha osservato - che se non investiamo nell'evitare gli assembramenti, rischiamo che l'Rt inizi ad alzarsi. E questo significa che l'incidenza dei contagi riprende quota.
E quindi passiamo ad un colore diverso di zona. Allora, poi, torneremo ad apprezzare di più la zona gialla che è stata vissuta da qualcuno come una grande restrizione. Questa settimana - ha concluso - non possiamo esimerci dall'essere valutati, e l'Rt è quello che pesa di più sugli altri 21 parametri».
Secondo Zaia il Covid non è un problema degli ospedali: «Ci sarà un nuovo incontro con il governo in vista del prossimo Dpcm: capiremo quali strumenti proporranno. Io sono convinto che lo stato di polizia non serve. È inutile e insostenibile perchè non possiamo rincorrere i cittadini per far multe».
Zaia, sulla base di uno studio che a breve sarà reso pubblico, ha anche affermato che la mortalità in Veneto a novembre è stata di un punto percentuale superiore rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. "A marzo era al 30 per cento in più. Ma il fatto che si muoia meno non significa che non siamo in emergenza. Ogni paziente Covid che occupa un posto in ospedale lo toglie a un altro paziente che ha bisogno di cure"
Sul nuovo dpcm. «Vorrei che fosse chiarito quali dovranno essere i principi fondanti di questo Dpcm. Se il principio fondante è che l'assembramento è un problema, allora non si possono chiudere i teatri, i cinema e le piste da sci. Perchè a me non riusulta che l'assembramento sia solo in questi contesti; anzi sono forse più governabili degli assembramenti volontari e liberi che si creano naturalmente».. È la posizione che presidente del Veneto, Luca Zaia, intende esporre oggi nelle riunione delle Regioni.
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«Auspico che il Governo - aggiunge - fissi intanto, sul piano della politica sanitaria, alcuni pilastri: l'assembramento, gli spostamenti, eccetera, e a cascata seguiranno delle misure. Ma partire dicendo tu sì, invece tu no, non mi sembra un metodo di lavoro».«Questo Dpcm - osserva Zaia - è un elemento centrale di questa battaglia perchè si inserisce in piena fase invernale e dovrà affrontare Covid-19, influenza e la più grande campagna vaccinale che mai si sia fatta».
Zaia premette che il suo è un pensiero «espresso in maniera costruttiva, ma è difficile spiegare i motivi per cui il teatro è chiuso e lo 'strusciò invece è aperto, la pista da sci chiusa e l'happy hour con la piazza piena. Penso che prima di tutto venga la salute, ovvio è che ci vogliono dei principi per affrontare eventuali restrizioni».