Il muratore stava sistemando un appartamento in città, scovato dalla Polizia locale
Modena. Un muratore 33enne che risultava disoccupato e che quindi percepiva il reddito di cittadinanza, ma che ha accettato di svolgere dei lavori, in nero, in un'abitazione, tenendolo nascosto.
Il reddito di cittadinanza gli è stato revocato. Nei guai anche il committente dei lavori edili che ha avviato i lavori necessari a sistemare casa, che richiedevano l'abbattimento di tramezze, murature e rifacimento di pavimenti, senza chiedere alcuna autorizzazione e avvalendosi di maestranze in nero.
Oltre al 33enne era impiegato senza contratto anche suo padre. Ad accertare il concentrato di irregolarità è stata la Polizia locale che, una domenica di fine giugno, si era recata sul luogo dei lavori, un'abitazione in un'area residenziale a sud di zona Fratelli Rosselli, dopo la segnalazione di un cittadino che lamentava lo svolgimento di opere edili rumorose durante il giorno festivo.
Al lavoro nell'abitazione c'erano padre e figlio. Nei giorni successivi, il Nucleo di Polizia Edilizia del Comando di via Galilei ha formalmente comunicato al settore Edilizia Privata le irregolarità di carattere edilizio riscontrate durante il sopralluogo, mentre gli operatori del Nucleo Anti Evasione e Tributi Locali hanno avviato gli accertamenti sul 33enne.