Classe 1955, palermitano di nascita,
Pietro Ruisi ha guidato la formazione primavera del
Palermo nella stagione 2012-2013.
L'esperienza sulla panchina della
cantera del club di Viale del Fante, allora in Serie A, giunge al culmine di una carriera intensa e ricca di esperienze formative e gratificanti. L'ex allenatore di
Messina, Taranto e Licata, nel corso di un'intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it, analizza il momento attuale e le potenzialità in prospettiva del
Palermo guidato da Roberto Boscaglia, reduce da cinque risultati utili consecutivi dopo un avvio di stagione a dir poco problematico.
PALERMO E RIMONTA - "Il Palermo sta finalmente trovando condizione ed identità dopo l'avvio stentato in campionato? Chiaramente le prime 5 partite sono servite per sopperire alle amichevoli che sono mancate nel periodo di preparazione. Il Palermo le ha fatte in campionato queste partite, dove ha cercato di rodare intesa e automatismi pagando purtroppo lo scotto degli infortuni e del problema Covid-19 che ha falcidiato l'organico della squadra rosanero. Passato questo periodo fisiologico di apprendistato, 4-5 partite in cui i calciatori hanno assimilato il sistema di gioco di mister Boscaglia, adesso la squadra sta dimostrando che probabilmente le amichevoli precampionato sarebbero servite a trovare prima i giusti equilibri. Ora il Palermo sta facendo benissimo. Chance di accorciare le distanze dal vertice e tentare una clamorosa rimonta? in questo momento la classifica premia la Ternana, che è obiettivamente lontanissima. C'è il Bari, c'è il Teramo, sono tante le squadre attrezzate e di buon livello nella zona nobile della classifica. Credo che il Palermo abbia tutte le qualità per poter aspirare ai primi 4-5 posti in campionato. Ha una buona squadra, un ottimo allenatore. Che la compagine di Boscaglia possa concretamente lottare per la conquista della prima posizione mi pare abbastanza difficile, perché la Ternana sta correndo tantissimo e sarà difficile acchiapparla. Però il Palermo come squadra, come organico c'ha la possibilità di disputare, sicuramente i playoff. Centrare la promozione diretta, lo ribadisco, lo ritengo ragionevolmente molto difficile.
Classifica attuale a parte, la Ternana dispone di un organico molto importante, palesemente costruito per lottare per il primo posto. Come lo stesso Bari. Il Palermo è una squadra organizzata bene, ma ha tanti giovani di prospettiva, seppur bravissimi tecnicamente, come Rauti, Silipo e Lucca, bravissimi ma per la categoria servono i giocatori esperti. Il Palermo, ripeto, per l'organico che ha, può lottare tranquillamente per i primi 4 posti".
BOSCAGLIA - "Io Roberto l'ho avuto nella mia squadra come calciatore al Gela. Non ha fatto francamente una grande carriera da giocatore, ma sta dimostrando che come allenatore costituisce davvero un profilo di ottimo livello. Boscaglia ha fatto benissimo in tutti i club in cui ha lavorato, Roberto è un professionista serio, un allenatore competente, meticoloso e preparato. Anche Marco Nastasi, il preparatore atletico del Palermo attuale, è un ragazzo che ho cresciuto io sul piano professionale al Gela. Sotto l'aspetto tecnico e della filosofia calcistica, Boscaglia è forse il più adatto per guidare al meglio questa squadra. Lo sta dimostrando fattivamente, riuscendo a far ruotare bene e con profitto tutti gli elementi della bene la rosa ed alternando i suoi uomini in relazione a tipologia di avversario e contingenze del match. Ovviamente, quando ha tutti i calciatori a sua disposizione. A mio avviso è Boscaglia porterà lontano e in alto il Palermo, spero già quest'anno. Se non dovesse essere questo il campionato del salto di categoria, il Palermo potrà centrare il ritorno in Serie B nella prossima stagione".
SARANITI - "
L'impatto di Saraniti con il mondo rosanero? L'inizio del percorso, per Andrea come tutti quanti i suoi compagni, è stato difficoltoso. Saraniti non è mai stato un grandissimo bomber. Forse soltanto un anno ad Agrigento nelle categorie minori fu protagonista di una stagione straordinariamente prolifica realizzando circa 20-25 goal. Con me sfondi una porta aperta, ho fatto il centravanti per una vita, siglando tantissimi gol, anche se in categorie inferiori. Mi chiamavano "testolina d'oro". Ho vinto premi e riconoscimenti specifici in Sicilia come miglior bomber in alcune stagioni. Io da calciatore ho fatto tutta la trafila nel settore giovanile del Palermo, debuttando poi a Terni. Cercavo di emulare Tanino Troia che era un altro centravanti di grandissimo livello fortissimo nel colpo di testa. Saraniti ha ovviamente tantissime pressioni addosso ed altrettante responsabilità, essendo palermitano di nascita. Deve assolutamente, ogni domenica, entrare in campo e mettere tutto l'ardore agonistico per far gol e far vincere la squadra. perché ne ha indubbiamente tutte le capacità. Tutti i centravanti che ho avuto a disposizione nel corso della mia parabola da allenatore li ho sempre spronati sul piano motivazionale e psicologico, caricandoli a dovere per fare sempre meglio e trarre il massimo dalle loro qualità. Anche lo scorso hanno, in una collaborazione con il Misilmeri, ho portato un centravanti che inizialmente era molto scettico sulle sue doti realizzative e sottotono nelle prestazioni a realizzare più di venti gol. Saraniti deve entrare in campo con la cattiveria giusta, deve far gol ed acquisire la consapevolezza che ha nel suo bagaglio le carte in regola per decidere le partite. Ha le caratteristiche fisiche idonee per interpretare il ruolo del centravanti e ed è preparato tecnicamente. Spero che queste mie considerazioni possano scuoterlo e indurlo a credere fortemente nelle sue qualità".