UDINE. Da lunedì 16 novembre il tampone si può fare in auto. All’esterno del centro fieristico di Torreano di Martignacco, il Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale (Asufc) apre il servizio drive-in.
Un servizio annunciato, che rafforza il punto tamponi inaugurato nello stesso luogo meno di tre settimane fa. Come il punto tamponi anche il servizio drive-in sarà disponibile dalla mattina, sette giorni su sette, per alleggerire e impedire possibili assembramenti negli ospedali.
Le persone che dovranno fare l’esame arriveranno in auto e una volta abbassato il finestrino si troveranno di fronte l’operatore sanitario incaricato di effettuare il test nasofaringeo.
Il servizio
Il servizio drive-in potenzia il punto tamponi di via Chiusaforte e quello del quartiere fieristico. Ha sostituito quello più precario organizzato, nei mesi scorsi, in una tenda all’esterno dell’istituto Gervasutta.
Di fronte all’aumento dei casi di contagio quella tenda era diventata insufficiente e anche il tracciamento dei contatti richiede il potenziamento dell’attività di contact-tracing per ricostruire i contatti avuti dai positivi al Sars-Cov2 nelle 48 ore antecedenti la conferma del contagio o la comparsa dei sintomi.
L’attività di contact-tracing è fondamentale per fronteggiare l’infezione. Non a caso il parametro è risultato determinante nel passaggio dalla zona gialla a quella arancione del Friuli Venezia Giulia.
Il punto tamponi
Nel centro congressi del quartiere fieristico, il punto tamponi si distribuisce in una sala accoglienza dove vengono registrati i dati delle persone e in due postazioni attrezzate per l’esecuzione del test. «I pazienti – ha già spiegato il direttore del dipartimento, Giorgio Brianti – accedono dalle scale ed escono dall’uscita di sicurezza distinta da quella riservata ai bambini che si sottopongono alle vaccinazioni». Inaugurato a fine ottobre, davanti all’ingresso del punto tamponi c’è sempre gente in cosa.
Chi può fare il tampone
Per sottoporsi al tampone nasofaringeo è richiesta la prenotazione del medico di medicina generale, del pediatra di libera scelta o del dipartimento di prevenzione.
Qui sarà impegnato il personale del Dipartimento di prevenzione affiancato da qualche giorno da un medico e da un infermiere militare. Il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, con l’unità di crisi regionale, sta perfezionando l’accordo per utilizzare nell’attività di tracciamento tre gruppi di militari.
È in corso anche la trattativa con i medici di medicina generale già autorizzati dal ministro della Salute, Roberto Speranza, a effettuare i test rapidi.