REGGIO EMILIA
Scuole e asintomatici in quarantena. Sono le prime due categorie individuate dall’Ausl per le attività di screening dei tamponi ultrarapidi, in grado di fornire l’esito in 15 minuti, senza necessità di essere processati in laboratorio. Si tratta di tamponi antigenici, differenti anche per le modalità di esecuzione dai tamponi tradizionali molecolari, al debutto ieri in provincia con i primi 50 test, che una volta a regime diventeranno 300 al giorno. E che, da lunedì, si effettueranno nella nuova tensostruttura che sarà allestita sabato allo Spallanzani. È quanto spiegato ieri da Cristina Marchesi, direttrice generale Ausl, e da Nicoletta Natalini, direttrice sanitario Ausl.
«Il tampone antigenico serve sopratutto per le attività di screening e non tanto per la diagnosi – spiega Marchesi – come per esempio per la chiusura delle quarantene di quei contatti stretti asintomatici di casi positivi». Un concetto ribadito anche da Natalini, che dopo aver illustrato la necessaria formazione rivolta al personale sanitario per apprendere questa nuova forma di test rapido, ha aggiunto: «Abbiamo programmato di aprire in tutti i distretti, in luoghi e in fasce orarie differenti, in modo da programmare gli appuntamenti. Non sono equivalenti ai tamponi molecolari. E in attesa di ulteriori indicazioni dalla Regione abbiamo individuato le prime due categorie cui destinarlo».
Fra queste anche i ragazzi delle scuole posti in isolamento perché nella loro classe si è registrato più di un caso positivo la scuola. «Il tampone rapido non cambierà il protocollo scuole – prosegue Marchesi – dopo 10 giorni il test sarà eseguito con l’antigenico. Ma chi sarà positivo all’antigenico eseguirà anche il molecolare per conferma». Un modo per velocizzare la risposta verso l’utenza, sgravando ulteriormente il laboratorio di analisi dei tamponi molecolari, che a regime ne processa 1.800 al giorno. Un numero considerato alto dall’Ausl, anche alla luce della crescente difficoltà nel reperire quantitativi di reagenti per poter elevare ulteriormente prestazioni che, a febbraio, viaggiavano su quantitativi di 100 tamponi giornalieri processati a Parma per entrambe le province.
Proprio la decisione di destinare parte dei tamponi ultrarapidi alle scuole è stata l’occasione per tornare dell’argomento, soprattutto sulle comprensibili preoccupazioni dei genitori quando si viene a scoprire la presenza di un positivo in classe. Una preoccupazione che corre spesso su chat WhatsApp, a una velocità decisamente più rapida rispetto ai tempi tecnici del tracciamento. Nell’Igiene pubblica, sono tre le persone dedicate alle scuola: «Tutti i genitori delle classi coinvolte in un caso positivo ricevono comunicazione dalla scuola - afferma Natalini – L’Igiene pubblica ogni mattina scarica i nuovi positivi e si confronta su cosa fare. Le preoccupazioni sono comprensibili, ma c’è un procedimento che non può avere gli stessi tempi di un referto caricato su un fascicolo sanitario». —
E.Spa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
