FERRARA. Un’esperienza biancazzurra tra alti e bassi. Trascorsa in primis da una buona stagione, proseguita con un prestito e con successivo rientro in un’annata per nulla felice sotto tutti i punti di vista.
RISORSE E CERTEZZA
L’attualità, invece, parla di una riscossa assai evidente sotto gli occhi di tutti, anche dei più scettici. Perché Bartosz Salamon è una delle certezze in questa prima parentesi stagionale della Spal di mister Marino. Il giocatore polacco si sta rivelando utile dentro e fuori dal campo. Ma d’altronde la serietà, il lavoro silente e l’applicazione lo hanno sempre contraddistinto anche nei momenti meno facili vissuti proprio a Ferrara.
Salamon adesso assapora il momento, finalmente la Spal è tornata a vincere e a far divertire… «Facciamo quello che ci chiede il mister - sottolinea il difensore -: vuole un gioco d’attacco, con palleggio, fraseggi. Diciamo che nelle partite in questa categoria siamo spesso noi la squadra da battere e quindi è ovvio che proviamo a condurre la partita». Il rimpianto è quello di non aver il pubblico presente… «Questa cosa la soffriamo. É una mancanza, è triste. Sarebbe stato bellissimo condividere con l’intera Curva la vittoria in extremis col Vicenza. Una gioia incredibile. La bolgia ferrarese che ho conosciuto negli anni scorsi mi manca tanto. Spero possa tornare presto».
Questa deve essere la stagione del riscatto. Per la Spal e per Salamon: «Abbiamo approcciato l’annata in maniera determinata. Quella scorsa per me è stata surreale. Sono stato ai margini e la cosa mi ha fatto stare male. Però non ho mai mollato, mi sono sempre allenato bene perché in cuor mio sapevo che sarebbe arrivata quest’opportunità per dare nuovamente il massimo. Lo scorso anno ho giocato alcune delle ultime partite e farlo in quella condizione non è stato facile: mi tengo la soddisfazione di esser sceso in campo in serie A, cercando di godermi quei minuti e provando a fare sempre il mio meglio».
IL SOGNO DEL 5
Nuovo anno ed anche un nuovo... numero mai indossato prima con un club. Una scelta di cambiamento, per Salamon: «Da quando faccio il difensore il 5 è un numero che mi è sempre piaciuto. Questa, come detto, deve esser la stagione del riscatto. Il 5 è stato il numero che avevo quando ho esordito con la Nazionale maggiore della Polonia. Ecco, l’ho a cuore e mi trasmette grande voglia. Mi ricorda il coronamento del sogno che avevo da bambino». Vissuta l’esperienza della Spal in A, il desiderio di riportarcela è naturale: «È l’obiettivo. Quando sono arrivato qui c’erano un entusiasmo incredibile e una spensieratezza fantastica ad accompagnarci nel primo periodo. Il legame tra la città e la squadra è bellissimo: la speranza è quella di dare una gioia ai tifosi ferraresi».
DIFESA E CAMPIONATO
Mister Marino cosa chiede ai difensori? Salamon spiega: «È una persona che parla in maniera diretta. È concreto e deciso. Anche dopo una vittoria ci fa i complimenti ma ci spinge a migliorare con alcune critiche costruttive. Sulla difesa la richiesta principale riguarda le coperture preventive. Per una squadra che attacca molto è importante muoversi per il recupero palla immediato, visto che il campo da coprire poi sarebbe tanto».
Un’opinione sulla B? Salamon conosce la categoria: «Imprevedibile ed equilibrata. Tutte le squadre ti creano problemi e ogni punto conquistato va sudato. Le pretendenti al vertice sono tante, penso che quest’anno non ci sarà una squadra che ammazzerà il campionato andando in fuga solitaria». La prossima partita della Spal sarà contro il Pescara, con Salamon nelle vesti di ex: «Non sarà una gara facile, la loro posizione in classifica non deve ingannare. Hanno buoni giocatori e un mister che conosco perché nel finale di quell’annata 2014/2015 era subentrato facendo bene con la A sfiorata per un soffio. Bisognerà prestare massima attenzione, domenica hanno vinto e possono essersi sbloccati».
ATTACCANTE E PORTIERE
Un giudizio su Sebastiano Esposito, sul suo approccio alla quotidianità: «Sta bruciando le tappe. È un giovane dalle grandi qualità tecniche e fisiche. Si applica molto. Ha tutto per arrivare a grandi livelli, compresa la personalità che gli ha permesso di trovare spazio all’Inter. Giocando, migliorerà». E da difensore, com’è avere Berisha in porta? «Un lusso. È forte e dà grande sicurezza. La sua presenza però non ci deve far rilassare: noi da difensori dobbiamo non renderlo protagonista. Poi, quando capita, ci pensa lui a garantire qualche punto in più». Salamon spettatore e tifoso: domenica come finisce Italia-Polonia di Nations League? Lui fa il diplomatico:«Difficile fare pronostici. Mi immagino una partita simile a quella dell’andata. Con l’Italia che proverà a mantenere il possesso in attacco e con la Polonia che proverà a ripartire in contropiede dopo essersi difesa bene».—
Alessio Duatti
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