FERRARA. Un sistema di terapie intensive con vasi comunicanti. La pandemia che ogni giorno allunga un passo sta imponendo agli ospedali del territorio un adattamento in corsa ad ogni sviluppo. Crescono ricoveri e pazienti gravi, servono nuovi posti letto dedicati che vengono reperiti nelle strutture di degenza del territorio e le aziende sanitarie aggiungono le unità necessarie per reggere l’impatto, che si fa sempre più pesante.
RINFORZI NOTTURNI
Si modificano gli scenari e si ridisegnato i reparti, cercando di ampliare le disponibilità per i pazienti Covid e ridurre al minimo il conseguente taglio nelle unità operative cosiddette “pulite”.Oggi, in Conferenza socio-sanitaria, saranno presentati gli ultimi adeguamenti che coinvolgono al momento almeno due ospedali: il Sant’Anna di Ferrara e il Delta di Lagosanto. Gli aggiustamenti riguardano tutti i posti letto, intensivi e non intensivi, che vengono reperiti in una rete provinciale per consentire al sistema nel suo complesso di poter accogliere pazienti, anche ricorrendo ad eventuali trasferimenti. La situazione più complessa, al momento, è quella di Ferrara.
I posti disponibili per i ricoverati con Coronavirus o “sospetti”, cioè in attesa di tampone, sono in tutto 105. Sono 8 quelli riservati ai pazienti pediatrici e alle neo-mamme che hanno contratto il virus. Ieri erano tutti liberi, mentre degli altri 97 dislocati in cinque unità operative solo 1 non era occupato (nella sezione Covid di Malattie infettive). Il piano per sostenere l’onda dovrebbe già aver compiuto un altro step nella notte appena trascorsa.
Il Sant’Anna avrebbe programmato infatti altri 13 posti letto di terapia intensiva che saranno aggiunti per stadi. Le 15 postazioni allestite per pazienti gravi, ieri tutte occupate, dovrebbero essere state integrate con altre 4/6 attivate nelle ultime ore. Un ulteriore potenziamento è previsto per il fine settimana, in modo da avvicinarsi alla capacità di regime. L’ospedale di Cona dovrebbe quindi riuscire ad accogliere nei reparti intensivi nuovi accessi grazie ad una ulteriore disponibilità di posti. Che dovrebbero essere recuperati attraverso lo spostamento di pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive no Covid nell’area destinata all’utenza in uscita dalle sale operatorie. In gestazione dovrebbe esserci anche una manovra sui posti letto Covid non intensivi, con l’aggiunta di altri 20 posti ora sottratti alle sezioni di Medicina no Covid. Il motivo è che gli 82 posti già operativi per pazienti contagiati, infetti e sospetti, sono tutti occupati.
UNA RISERVA IN PIU'
Fuori Ferrara un nuovo intervento è stato programmato dall’Asl nell’ospedale di Valle Oppio. Dei 4 posti operativi di terapia intensiva ieri non ce n’era nessuno libero. L’azienda territoriale ne dovrebbe aggiungere altri 5 per i pazienti semintensivi, un serbatoio in più per far fronte alle necessità. Non c’è sofferenza invece, in questo momento, per i posti Covid non intensivi: sia al Delta che a Cento, dove non è stata ancora attivata una terapia intensiva per pazienti contagiati, sono liberi ancora oltre 20 posti. In caso di necessità impellenti i pazienti Covid potrebbero essere temporaneamente trasferiti da Ferrara negli altri ospedali. —
Gi.Ca.
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