L’INTERVENTO
Il lockdown «è un disastro perchè ci toglie la responsabilità, ma soprattutto ci toglie tante risorse». Parola di Sergio Venturi. Chiudere tutto, secondo l’ex commissario dell’Emilia-Romagna all’emergenza sanitaria nominato da Stefano Bonaccini in primavera, è un messaggio sbagliato. «Ma chi le paga le pensioni durante il lockdown? I soldi non sono infiniti. Dobbiamo fare di tutto, magari qualcosa di mirato». Ma un lockdown come quello di marzo «sarebbe una sconfitta per tutti, mi auguro che non ci si arrivi». Venturi, che aveva già rivisto criticamente il primo lockdown, parla davanti agli schermi di “Dentro la città”, sull’emittente bolognese Trc. E invita ad «evitare di dare messaggi troppo terroristici», perché «non ce n’è bisogno» e si rischia di indurre l’effetto opposto, il «fatalismo».
«Dobbiamo pensare a quello che sarà domani. Che i sacrifici che facciamo adesso saranno ripagati tra qualche settimana», sostiene Venturi. «L’ondata finirà, ma dobbiamo pensare a fare in modo che non ce ne siano più». Venturi si rivolge anche ai media e all’ondata di messaggi solo negativi. «Non demotiviamo medici e infermieri. Sono al fronte, non dobbiamo far balenare il fatto che sia tutto inutile, finché non chiudiamo tutto, perché quella è una falsa soluzione». Ovviamente Venturi non ignora lo stress sugli ospedali. In regione, secondo l’ex commissario, «siamo ancora in una situazione di tensione ma di controllo dell’epidemia. Purtroppo ci sono zone, soprattutto Bologna e Modena, che sono in una situazione diversa rispetto ad altre, dove la situazione è del tutto affrontabile». Ma ora «ognuno deve fare la sua parte», con i comportamenti quotidiani più volte richiamati, distanziamento, mascherina e pulizia delle mani. C’è un quarto “comandamento” che il governo non ha divulgato: «Dobbiamo incontrare meno persone. Oggi il virus circola moltissimo, circola ovunque». —