Probabilmente sono gli stessi che hanno colpito a Torrenova Residenti esasperati: «È ora di intervenire con più vigilanza»
Il raid della notte di Halloween non è rimasto isolato. Con tutta probabilità la stessa gang che ha colpito a Torrenova distruggendo la tensostruttura posizionata nel campo sgambamento cani (e facendo volare sedie e tavolo), ha colpito anche a Crocetta. È successo tra venerdì e sabato, quando tra via Mar Mediterraneo e via Repubblica di Montefiorino qualcuno per “noia” si è divertito a rigare in serie le auto. Per almeno sei il danno è stato evidente, ma potrebbero essercene anche altre.
Macchine lasciate nei regolari parcheggi e su cui hanno infierito su cofani e portiere tracciando lunghi graffi con chiavi o altri oggetti appuntiti. Al mattino l’amara scoperta per i residenti: prima uno, poi l’altro e poi l’altro ancora. Che si sono confrontati fra loro capendo di essere rimasti tutti vittime della stessa “ragazzata”. Che però li costringerà a un conto salato di carrozzeria, se non ci pensa l’assicurazione. Ovviamente il fatto è stato subito segnalato anche nel gruppo di controllo di vicinato, tra la rabbia crescente.
«Quel che è successo sabato e domenica è stato eclatante, ma che tra Crocetta e Torrenova giri una banda si sa da tempo - spiega il referente Sergio Cassanelli - ogni tanto troviamo delle bottiglie in giro e della sporcizia lasciata soprattutto nel parco di Santa Caterina. Stavolta hanno pensato proprio di fare danni, e hanno colpito le auto. Non deve passare il messaggio sbagliato - sottolinea - a Crocetta non c’è un allarme criminalità, non stiamo peggio che da altre parti. Però c’è questo gruppo di giovani che vanno in giro a fare queste cose, forse in un momento con più tempo libero perché a casa da scuola. Il malumore è crescente nel quartiere: chiediamo che ci sia un aumento di vigilanza di fronte a un problema ormai manifesto».
Vigilanza fisica di pattuglia, ma non solo: si guarda anche alle telecamere come a Torrenova, dove i residenti sperano in un intervento del Comune più che a comprarle in proprio: «Qualche occhio elettronico aiuterebbe tantissimo a riportare la tranquillità - osserva Cassanelli - ma bisognerebbe che le telecamere fossero istallate nei punti che per esperienza sappiamo essere sensibili, in un rapporto di collaborazione reciproca tra amministrazione comunale e quartiere».