Esposito invita a evitare gli spostamenti inutili; «In gioco non c’è solo la nostra salute, ma quella di tutti»
/ lucca
La vera differenza? La possiamo fare noi cittadini, semplicemente cambiando il nostro modo di affrontare quanto stiamo vivendo, e sostituendo la domanda “posso?” con la domanda “devo?”. Invece di chiedersi, prima di uno spostamento, se ci sono e quali sono le scappatoie normative che ce lo concedono, meglio sarebbe chiedersi “devo fare quello spostamento? È proprio necessario in questo momento?”. È il principio del buonsenso che, contro la diffusione della malattia, può fare molto di più della repressione. Ne è convinto il Prefetto di Lucca Francesco Esposito, che si appella prima ancora ai cittadini, che non alle forze dell’ordine, per cercare di fermare il propagarsi del coronavirus
E proprio ieri in Prefettura si è tenuto un vertice con amministratori e forze di polizia sull’attuazione delle norme dopo il passaggio della nostra regione dallo status “giallo” al più restrittivo “arancione”. Attuazione che, spiega il Prefetto, si attuerà «attraverso due punti fondamentali, da un lato gli spostamenti sul territorio, con ulteriori restrizioni, con la proibizione anche degli spostamenti da un comune all’altro tranne che per situazioni di necessità o per usufruire di servizi non disponibili nel proprio; dall’altro con la sospensione delle attività di ristorazione». Una riunione per dare le linee di indirizzo di carattere generale, per esempio con l’intensificazione dei controlli ai caselli autostradali, alle principali intersezioni stradali e alle stazioni, con servizi dedicati in luoghi e in fasce orarie a rischio affollamento. «Si è parlato anche della possibilità di chiudere quei luoghi, come strade e parchi, a rischio affollamento. Una possibilità che è dei sindaci, ma si è convenuto che qualunque misura del genere sarà concordata e valutata. Del resto il contatto e il confronto con i sindaci e con le forze dell’ordine è continuo, non si limita certo a un tavolo. L’importante è avere regole uniformi sul territorio».
Fondamentale resta comunque il cercare di limitare gli spostamenti, perché il virus si muove con noi. E qui entra in gioco l’appello al buonsenso, più utile della repressione: «Bisogna capire che non si tratta solo di proteggere la nostra salute, ma quella di tutti. Cerchiamo di evitare gli spostamenti inutili, anche là dove sono consentiti. La posta in gioco è alta. Si rischia di mettere in crisi la tenuta del sistema sanitario con tutto ciò che comporta, ma anche il sistema economico, con la sofferenza delle attività chiuse. Tornare alla normalità o diventare una zona rossa dipende prima di tutto da noi. E quando le forze dell’ordine intervengono per far rispettare le regole ricordiamoci che lo fanno innanzitutto per noi». —