Il titolare aveva avviato l’attività senza autorizzazione in un fondo commerciale ma le foto e i video degli allenamenti sono arrivati in mano ai militari di Viareggio
VIAREGGIO. Dentro c’era proprio tutto. Macchinari di ogni tipo, tapis roulant, attrezzi, pesi, manubri. Anche un personal trainer che insegnava i trucchi per aumentare bicipiti e rassodare i glutei. Tutto in un fondo commerciale di circa sessanta metri quadrati, in pieno centro, a Viareggio, con vetri oscurati che sarebbero utilissimi per fare esercizi con la tutta la privacy del caso. Peccato che non avesse uno straccio di autorizzazione come palestra. Quello doveva essere un semplice fondo commerciale.
Lo ha scoperto la guardia di finanza di Viareggio che ha sanzionato il titolare dell’attività abusiva, un viareggino, al pagamento di una somma da 1.500 euro a 6. 500 euro. L’attività è stata anche chiusa, dal momento che non aveva nemmeno defibrillatore, considerato un dispositivo di sicurezza obbligatorio. Le indagini delle fiamme gialle erano partite dall’analisi di foto e video pubblicati sui social network. Gli appostamenti e la consultazione delle diverse banche dati in uso al corpo hanno poi consentito di individuare la palestra e di scoprire che, in realtà, una palestra non era.
Una volta entrati nel fondo i militari hanno trovato un impianto sportivo aperto «senza effettuare alcuna comunicazione alle autorità competenti, senza autorizzazioni e non rispettando le prescrizioni igienico-sanitarie, di fondamentale importanza in questo periodo», si legge in una nota della Finanza. All’interno, peraltro, c’era un unico spogliatoi, per uomini e donne. E «gli impianti e le attrezzature non rispettavano i requisiti tecnici, igienico-sanitari e di sicurezza imposti dalla legge e dai regolamenti regionali per poter svolgere l’attività ludico-motoria-ricreativa».
Secondo una prima ricostruzione delle fiamme gialle, la palestra era già aperta nel dicembre del 2019 e veniva frequentata ogni giorno da decine di utenti. Quanti fossero in totale e quanto pagassero ancora è al vaglio dei militari che hanno acquisito la documentazione contabile e le attestazioni dei pagamenti per scoprirlo. Non è ancora chiaro nemmeno se, almeno nei mesi di lockdown, abbia rispettato la chiusura. «Sono tuttora in corso ulteriori accertamenti finalizzati a verificare che tra i clienti degli ultimi mesi non vi fossero soggetti sottoposti a sorveglianza sanitaria o in quarantena a causa dell’emergenza sanitaria», fanno sapere le fiamme gialle.
«L’azione svolta conferma ancora una volta l’impegno delle fiamme gialle viareggine – si legge ancora in una nota – nel contrasto alle attività economiche abusive o irregolari a tutela della salute dei cittadini e dei soggetti economici che operano nel rispetto delle regole. Tali fenomeni illeciti, infatti, oltre a danneggiare il mercato, sottraggono opportunità di lavoro alle imprese oneste».
