Il priore di Bose, Enzo Bianchi decade da tutti gli incarichi detenuti, dovrà separarsi dalla Comunità e trasferirsi in un altro luogo. La lettera di Papa Francesco, firmata dal Segretario di Stato cardinal Pietro Parolin, arriva dopo un’ispezione e un’indagine vaticana. Lo scorso dicembre Bergoglio aveva infatti disposto una Visita Apostolica per superare quelli che la […]
L'articolo Ispezione vaticana: il frate rosso Enzo Bianchi via dalla Comunità di Bose sembra essere il primo su Secolo d'Italia.
Il priore di Bose, Enzo Bianchi decade da tutti gli incarichi detenuti, dovrà separarsi dalla Comunità e trasferirsi in un altro luogo. La lettera di Papa Francesco, firmata dal Segretario di Stato cardinal Pietro Parolin, arriva dopo un’ispezione e un’indagine vaticana. Lo scorso dicembre Bergoglio aveva infatti disposto una Visita Apostolica per superare quelli che la Comunità oggi definisce “gravi disagi e incomprensioni”, in grado – sempre secondo la Comunità – di “indebolire o addirittura annullare” la sua rilevanza ecclesiale ed ecumenica.
I provvedimenti di allontanamento riguardano anche Frate Goffredo Boselli, Frate Lino Breda e Suor Antonella Casiraghi.
“La Visita Apostolica si è svolta dal 6 dicembre al 6 gennaio e, al termine di essa, i Visitatori hanno consegnato alla Santa Sede la loro relazione, elaborata sulla base del contributo delle testimonianze liberamente rese da ciascun membro della Comunità – è la ricostruzione di Bose -. Dopo prolungato e attento discernimento e preghiera, la Santa Sede è giunta a delle conclusioni che sono state comunicate agli interessati alcuni giorni fa”. La comunicazione, precisa ancora il sito internet di Bose, è avvenuta “nel massimo rispetto possibile del diritto alla riservatezza degli interessati”. “Il rifiuto dei provvedimenti da parte di alcuni destinatari ha determinato una situazione di confusione e disagio ulteriori”, conclude la Comunità di Bose, che auspica una pronta ricomposizione.
Il priore di Bose è il classico prete sessantottino. Molto contestato dagli ambienti cattolici conservatori, come spiega bene questo articolo di Tempi, che chiede: “Ma Enzo Bianchi è cattolico?”. Le sue posizioni sono spesso molto eccentriche, ma scontate nel mondo dei religiosi rossi. I nemici? Il capitalismo, i sovranisti, i politici che chiedono limitazioni agli immigrati. I suoi modelli? Tutte le altre religioni. A cominciare dall’Islam e persino i monaci tibetani che si danno fuoco. Ad esempio, per difendere il mondo islamico e giustificare i terroristi, aveva sostenuto che la Bibbia non è meno violenta. Per giustificare la sottomissione delle donne, ha tirato in ballo le suore. Anche sulla figura di Maria ha mostrato una visione bizzarra, dicendo che “il modello di Maria, vergine e madre non può essere il riferimento per una promozione della donna nella chiesa”.
Intervistatissimo dalle testate di sinistra e dalle tv, Enzo Bianchi è il classico esempio di religioso rockstar. Una tendenza allarmante, come denuncia don Francesco Indelicato, responsabile dell’Ufficio per la Pastorale del Tempo Libero, del Turismo e dello Sport del Vicariato di Roma. “Ho l’impressione che all’interno della Chiesa ognuno cerchi di raccontare se stesso”, ha denunciato don Indelicato in occasione la 54ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali,
“Anche le dirette delle celebrazioni eucaristiche – lamenta il prelato vaticano – che a motivo della pandemia si sono moltiplicate a dismisura, talvolta hanno narrato il protagonismo di chi le presiedeva piuttosto che il memoriale della morte e resurrezione di Gesù. Gli “influencer” cattolici si guardano bene dal mettere in comune i carismi che il Signore ha dato loro per l’edificazione del Regno dei cieli. E così ci ritroviamo in un ginepraio di monadi che guardano esclusivamente al proprio interesse, ai propri ascolti…”. Un identikit che si confà perfettamente a tanti religiosi rockstar. Incluso l’ormai ex priore di Bose.
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