"Il mio matrimonio in crisi". Questa la rivelazione shock che Michelle Obama ha fatto durante un"intervista nella trasmissione di Jimmy Fallon. Nel suo libro rivelazione "Becoming", ha ammesso che il suo matrimonio, come quelli di qualsiasi altro comune mortale, non è stato certo tutto rose e fiori. Negli Stati Uniti più della metà delle unioni finiscono con il divorzio e per evitare questo al primo segno di rottura si recano da un consulente matrimoniale.Proprio come ha fatto l"ex first lady che insieme al marito Barack si è sottoposta a parecchie sedute di terapia matrimoniale. Certo immaginiamo che i loro problemi siano molto diversi di quelli di una coppia normale, è improbabile che un tubetto di dentifricio lasciato aperto possa creare una crisi politica, ma in ogni caso è ammirevole l"ammissione di Michelle che la rende ancora più vicina alla gente comune.Così ha raccontato Michelle a Jimmy: "Molta gente ha delle false aspettative sul matrimonio, soprattutto le nuove generazioni che non hanno l"esperienza necessaria per capire che non è quello del Principe Azzurro e della Principessa. Voglio che i giovani sappiano che il matrimonio, anche quelli che sembrano perfetti, è lavoro. Devi saper controllare il tuo ego e decidere di metterti in gioco anche chiedendo aiuto ad una consulente.Quando ho portato Barack dalla consulente - ha continuato - l"ho fatto pensando che lei avrebbe "aggiustato" mio marito e le cose che non mi piacevano di lui. Quando invece mi sono seduta e lei continuava a guardarmi, ho pensato: "Perché guarda me? Io sono quella perfetta"".Per Michelle è stata un"enorme scoperta quella di capire, grazie a queste sedute, qualcosa in più su sé stessa e questo ha fatto in modo che diventasse anche una moglie migliore per l"ex Presidente. "La cosa più importante che ho imparato - ha detto -è quella che non spettava a mio marito rendermi felice, dovevo essere io a credere più in me stessa e a mettermi in cima alle priorità, ho condiviso con il pubblico questa storia proprio per permettere a tutti di rivedersi in noi e dire: "Se lo hanno fatto loro posso farlo anche io"".