LAROMA24.IT - Ennesimo tonfo stagionale della Roma , che, con la qualificazione agli ottavi di Champions League già acquisita, crolla 2-1 a Plzen contro il Viktoria per l'ultimo match della fase a gironi della competizione europea. " Perché di gol poi la Roma ne incassa due e la faccia di Eusebio che crolla in panchina esausto dopo i gol incassati, è eloquente quanto quella già vista dopo il gol di Sau al 94' a Cagliari quattro giorni fa. Devastato, incredulo, incapace di trovare una soluzione o di darsi una spiegazione per quest'altra umiliazione arrivata, nonostante in campo ci fossero solo quattro titolari." , scrive Tiziano Carmellini su "Il Tempo". Sulle pagine de "La Gazzetta dello Sport" Alessandro De Calò guarda ai sorteggi degli ottavi in programma lunedì: "Per questa Roma, invece, qualunque avversario sembra inarrivabile, anche se con proporzioni differenti. Per fortuna si tornerà in campo a febbraio e marzo".
"Ora vediamo cosa riservano sorteggi e incroci per gli ottavi, dove non pensiamo che la Roma approderà con Di Francesco in panchina, ormai è indifendibile, scarica sempre le colpe sui giocatori", sentenzia Maurizio Crosetti su "La Repubblica".
Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
IL TEMPO (T. CARMELLINI)
Insomma, bei numeri anche in Champions League dove la musica non cambia rispetto al già claudicante cammino in campionato. E adesso chi lo dice a Monchi che alla vigilia aveva chiesto concentrazione per tutta la durata della gara alla Roma? Di Francesco invece voleva dai suoi un segnale, una reazione dopo le ultime imbarazzanti uscite in campionato. Ma niente, tutto inutile e tranne qualche sprazzo, un gol di Under e altre piccolissime cose in Repubblica Ceca è arrivata l'ennesima sconfitta. Perché di gol poi la Roma ne incassa due e la faccia di Eusebio che crolla in panchina esausto dopo i gol incassati, è eloquente quanto quella già vista dopo il gol di Sau al 94' a Cagliari quattro giorni fa. Devastato, incredulo, incapace di trovare una soluzione o di darsi una spiegazione per quest'altra umiliazione arrivata, nonostante in campo ci fossero solo quattro titolari.
Ma non è più tempo di alibi anche considerando che dall'altra parte del campo c'era il Viktoria Plzen e non il Real Madrid (a proposito, ha perso tre a zero in casa col Cska che, nonostante abbia fatto sei punti contro i campioni in carica della Champions , chiude quarta e fuori da tutto: incredibile). La differenza l'ha fatta probabilmente anche la voglia dei cechi, che con il successo di ieri scendono di categoria e accedono a un'Europa League sicuramente più a loro portata. Anche questo non conta per una Roma incredibilmente qualificata agli ottavi di Champions , ma che sta vivendo un'involuzione sotto molti punti di vista: quello mentale appare essere uno dei più evidenti. E dopo la sconfitta di ieri la partita in programma domenica sera all'Olimpico assume nuovi contorni. Sicuramente diventa un'ultima spiaggia per Di Francesco che fin qui la società, Monchi in testa, ha difeso a spada tratta: e giustamente. Ma se anche contro il modesto Genoa affidato alle mani dell'ex Prandelli (altro segnale preoccupante che porterà sul prato dell'Olimpico nuovi e vecchi fantasmi) la barca dovesse continuare a imbarcare acqua, allora difendere il "comandante" abruzzese rischierebbe di diventare difficile: molto difficile, se non impossibile. Si aprirebbero allora nuovi scenari apocalittici, perché una soluzione di qualità a portata di mano la Roma non ce l'ha. Non c'è, non esiste al momento e la stagione si potrebbe chiudere addirittura in tragedia.
GAZZETTA DELLO SPORT (A. DE CALO')
[...] La Roma , in Boemia, segue la stessa deriva senza spostarsi di un millimetro dall’inerzia dei suoi soliti problemi. Doppio 2-1 e via. Si potevano evitare, ma sono sconfitte di tappa che non cambiano nulla nei verdetti finali. [...] Per le nostre squadre, l’ultimo turno della prima fase Champions si chiude comunque nel segno rosso. Ci segnala un brusco arresto, dopo tante promesse. Perdiamo soldi e punti nel ranking Uefa. Eppure i passi avanti ci sono: si cresce lentamente, per stratificazioni. Gli inglesi portano avanti quattro squadre (City, Tottenham, Liverpool e United), gli spagnoli tre ( Barça , Real , Atletico) come i tedeschi (Bayern, Dortmund, Schalke). Noi siamo sullo stesso piano della Francia, Juve e Roma di qua, Psg e Lione di là. Completano il quadro portoghesi e olandesi, con Porto e Ajax, avversari che i bianconeri potrebbero pescare nel sorteggio di lunedì. Molto si modifica, anche in Champions , ma la struttura portante resta intatta. Undici delle sedici qualificate per gli ottavi sono le stesse dell’anno scorso. L’elite. Praticamente due su tre. Comprese le nostre.
Mai come stavolta, dopo tanto tempo, la Juve gioca per arrivare in fondo e vincere. Ha tutte le potenzialità per farlo. Berna non può che essere un episodio, però sarebbe bello evitare un confronto con Liverpool o Atletico: avrebbe un sapore da finale. Per questa Roma, invece, qualunque avversario sembra inarrivabile, anche se con proporzioni differenti . Per fortuna si tornerà in campo a febbraio e marzo. I giallorossi hanno tempo per riprendersi e tornare in quota, sulle orme Champions dell’anno scorso. Intanto devono recuperare terreno in campionato, prepararsi all’incrocio con la Juve . Può essere un bivio decisivo per Di Francesco , se ci arriva.
LA REPUBBLICA (M. CROSETTI)
Per fortuna la Champions adesso va a nanna e arriva Babbo Natale a coccolare anche i bambini cattivi, perché il precipizio del nostro calcio ha vissuto due giorni davvero degni dell’anno orribile senza Mondiale, più neri delle righe sulla maglia della Juve , più bui del sacco in cui la Roma ha infilato la testa, più cupi della piccineria dell’ Inter , più foschi della friabilità del Napoli in terra d’Inghilterra. [...] Notti matte, se il Real si fa legnare al Bernabeu dal Cska (che vinse anche in Russia e non va neppure in Europa League), se il Viktoria Plzen ridicolizza la semifinalista di primavera, se la Juve scivola su un campo che sembrava una moquette anni Settanta, sintetica e “spelacchia”. Ora vediamo cosa riservano sorteggi e incroci per gli ottavi, dove non pensiamo che la Roma approderà con Di Francesco in panchina, ormai è indifendibile, scarica sempre le colpe sui giocatori.
Notti matte che danno più forza ai sacerdoti della Super Champions , se il meccanismo a gironi propone partite come quelle di ieri, da fine campionato italiano. Almeno si smetterà di ripetere la storia dei 2,7 milioni di euro come incentivo per ogni vittoria: a occhio, ieri quei soldi non fregavano molto a un sacco di gente. Poi, nell’idea di uno sport aperto a ogni emozione, è giusto difendere sempre un luogo dove le piccole possano battere le grandi, non è retorica ma senso della sfida di tutti contro tutti, mica è il circolo del whist. [...]
LA STAMPA (G. GARANZINI)
Mettiamola così. Che qualunque colore uscisse il mercoledì non poteva essere più nero del martedì di Napoli , e soprattutto Inter , visto che sia Juve che Roma erano qualificate. Ma da lì a una doppia sconfitta sui campi delle cenerentole dei rispettivi gironi evidentemente ne corre. E se quella della Roma non è che l'ennesima di una crisi interminabile , quella della Juve è la seconda di stagione di una squadra che sino a ieri pareva imbattibile [...].