Il sostegno alla natalità è uno dei temi cavalcati con maggior convinzione dalle forze di governo, ma ora rischia di saltare un provvedimento risalente al 2015, che era stato pensato proprio per sostenere le famiglie. Il cosiddetto ''bonus bebè" non è presente nella manovra finanziaria dei gialloverdi. Non si tratta di una misura simbolica: era previsto un contributo di 960 euro annui da dividere nel corso dei dodici mesi. Un vero e proprio incentivo finalizzato ad aiutare chi decide di mettere al mondo un bambino.Prima, come raccontato pure da Repubblica, si era assistito a un ridimensionamento: dai tre anni previsti originariamente alla sola annualità iniziale. Nell'ultimo documento stilato, però, il bonus bebè è del tutto scomparso. Il ministro Lorenzo Fontana ha puntualizzato nel corso di oggi, facendo capire che l'esecutivo sta studiando un modo per reintrodurlo: "La misura - ha fatto sapere il vertice del dicastero per la famiglia e per le disabilità - ha richiesto una più attenta verifica sulla sua operatività ed efficacia, all'esito della quale si è deciso di presentare, sin dalla Camera, un emendamento governativo che miri a tenere conto, e a superare, talune inefficienze che erano emerse nella precedente versione".Quindi l'esecutivo guidato dal professor Conte emenderà la manovra, cercando di modificare quegli aspetti che sarebbero inefficaci. Bisognerà dare un occhio alle coperture, ma il ministro deputato a occuparsi di queste tematiche pare intenzionato a non abbandonare la misura in questione. Il Pd, intanto, ha fatto sapere di non essere disposto ad assecondare l'eventuale stop. L'idea del bonus, del resto, era stata promossa dal governo di Matteo Renzi.