«Diana avrebbe potuto scegliere un’altra forma visibile: cerva, orsa; oppure, se davvero intendeva mostrare la propria essenza, una forma che avrebbe terrorizzato Atteone e che lo avrebbe così tenuto a distanza. E invece è l’opposto: adorabile in quanto dea, vuole esserlo anche in quanto donna in un corpo che, non appena lo si vede, fa ribollire il sangue a un mortale». Così leggiamo in Il bagno di Diana di Pierre Klossowski (1905-2001), ben tradotto da Giuseppe Girimonti Greco (Adelphi «Biblioteca», …
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