A Salsomaggiore si riunisce la "corrente" di Matteo Renzi. Una "festa" a porte chiuse dove però manca il nome da sponsorizzare per il congresso. Marco Minniti, potenziale candidato, ha infatti deciso di non presentarsi a "Italia 2030". Oltre al problema del nome, c'è però una domanda che tormenta gli animi: chi ha pagato l'evento?"Il gruppo del Senato ha destinato 2000 euro l' anno a ognuno dei 52 senatori Pd per finanziare le proprie iniziative politiche. E alcuni hanno deciso di usarli per questa", ha affermato Stefano Collina, tesoriere del gruppo, renziano, presente a Salsomaggiore. Come spiega il Fatto Quotidiano, si tratta di una specie di fondo costituito con i contributi del finanziamento dei gruppi parlamentari, il cui "frazionamento" sarebbe stato deciso dall'Ufficio di presidenza dem di Palazzo Madama.Lecito utilizzare questi fondi per una due giorni come questa? si è chiesto il quotidiano. "Le spese dei Gruppi sono finalizzate esclusivamente agli scopi istituzionali riferiti all'attività parlamentare e alle attività politiche ad essa connesse, alle funzioni di studio, editoria e comunicazione ad esse ricollegabili, nonché alle spese per il funzionamento dei loro organi e delle loro strutture", si legge nel Regolamento di contabilità dei gruppi del Senato. Ma che l'iniziativa di Salsomaggiore ci rientri è tutto da dimostrare.