In Italia i malati di diabete sono sempre più anziani. Oltre sei diabetici su 10 sono over 65 e soffrono soprattutto del tipo 2. Nel nostro Paese infatti su 3 milioni di persone colpite da diabete di tipo 2, due terzi risultano over 65, metre il 25% ha un"età superiore ai 75 anni. I dati sono stati forniti dal IX Convegno nazionale della Fondazione Amd, Associazione dei medici diabetologi, che ha presentato a Roma i suoi nuovi Annali. I dati riguardano l"assistenza data a 455,662 pazienti, dei quali il 6% con diabete di tipo 1 e ben il 91% con il tipo 2. I soggetti sono stati visitati durante l"anno 2016 in 222 centri di diabetologia. Rispetto all"ultimo controllo riferito al 2011, si vedrebbe un costante miglioramento, a parte alcuni casi come il controllo del piede diabetico e della retinopatia. I miglioramenti segnalati si vedono su diversi fronti, a partire dal monitoraggio costante della patologia e dei rischi cardiovascolari connessi, al numero di malati con livelli di emoglobina glicata, colesterolo e pressione sempre più adeguati. Anche i medicinali usati vengono scelti con maggiore attenzione.Il Convegno ha sottolineato che l"Italia risulta tra i Paesi più virtuosi nella cura di questa malattia. Domenico Mannino, presidente Amd, ha spiegato che "la valutazione dell"assistenza, con una raccolta dati sempre più precisa e accurata, è un"intuizione che negli anni ha permesso ad Amd di fornire un contributo insostituibile all"innalzamento del livello qualitativo del Servizio sanitario nazionale in ambito diabetologico". Per riuscire a mantenere e migliorare questo livello devono essere usate tutte le armi che sono a disposizione, come per esempio gli strumenti tecnologici che possono migliorare la qualità della vita dei diabetici. Nicoletta Musacchio, presidente della fondazione Amd, ha precisato:"gli Annali Amd sono una pubblicazione periodica che, dal 2005 ad oggi, ha tracciato l"evoluzione dei profili assistenziali delle persone con diabete". Sono quindi uno strumento per migliorare la qualità dell"assistenza, grazie a banche dati sempre aggiornate a livello mondiale sulle varie malattie.