In Italia da qualche tempo non è più il calcio ad essere lo sport nazionale. La nuova disciplina che la fa da padrona è diventata l'offesa al ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Specie ad opera di quella galassia di sedicenti artisti, musicisti, scrittori che si colloca nell'area più sinistra del nostro Paese. Tutti accomunati da grandi valori e buone intenzioni, per carità. Ma soprattutto dall'insulto facile.Salvini, se muori facciamo una festaIl primo caso da citare è quello del rapper Gemitaiz, che a giugno su Instagram postò la frase "Salvini ti auguro il peggio, se muori facciamo una festa" per protestare contro il respingimento della nave Aquarius.Evidentemente il buonismo vale solo per gli immigrati clandestini.Asia Argento: #SalvinimerdaPoi c'è la ineffabile Asia Argento, che tra un'accusa di molestie da parte di qualche attore e un'offesa alla sua stessa madre, a luglio è riuscita anche a dare della "merda" al ministro dell'Interno su Twitter.Saviano: "Ministro della malavita"La Argento con il suo insulto entrava a gamba tesa in una polemica social già avviata tra Salvini e Roberto Saviano, il quale a giugno lo definì "ministro della malavita" su Facebook per aver accennato a un possibile ritiro della scorta.Le offese di ToscaniCome non citare, poi, quel finissimo intellettuale di Oliviero Toscani, che ha paragonato Salvini a "una scoreggia", ha definito il suo cane "più intelligente dei leghisti", e commentando la foto del vicepremier su Time ha detto "ha la faccia di uno stupratore".Fornero: Salvini fascistaTutto questo senza citare la politica, dove le offese non mancano anche a causa della "trance agonistica" tra i protagonisti in campo. Tra i politici che si sono distinti nell'offesa a Salvini c'è l'ex ministro Elsa Fornero, che lo ha definito "neofascista, rozzo e aggressivo".Vip contro Salvini. A loro insaputaNell'epopea della lotta al ministro dell'Interno si sono poi messi in evidenza quelli di Rolling Stone, che l'estate scorsa hanno pubblicato una fantomatica lista di "Vip contro Salvini" da cui si sono ben presto dissociati, tra gli altri, Enrico Mentana, Fiorella Mannoia e Linus perché mai interpellati in merito all'iniziativa. Quando la "resistenza" ti recluta a tua insaputa.L'ultimo delirio: il "fascistometro"Per concludere il bestiario non poteva mancare la delirante iniziativa de L'Espresso, col test ideato dalla scrittrice Michela Murgia per valutare il grado di "fascismo" del lettore in base a 65 quesiti. Uno strumento perfettamente in linea con questi tempi, in cui le sinistre accusano di fascismo chiunque non condivida le loro idee in materia di sicurezza e immigrazione.A questo non possiamo che preferire il Murgiometro de Il Giornale oppure il Zeccometro de Il Tempo. Decisamente più adatti ai nostri gusti.